Basilicata in crisi acuta tre imprese su dieci non pagano gli stipendi

Redazione di Operai Contro, t’invio un articolo della Gazzetta del mezzogiorno, perché tutti sappiano qual’è la sorte degli operai Un operaio di Potenza di Massimo Brancati POTENZA – L’inflazione galoppa e il potere d’acquisto cala. In mezzo i lavoratori, a cui non si garantirà alcun adeguamento. Un operaio specializzato con un reddito lordo annuo di poco superiore ai 21.000 euro (pari ad uno stipendio mensile di 1.255 euro) riceverà in questi giorni una tredicesima più «pesante» di appena un euro rispetto a quella dell’anno scorso. Un impiegato con un reddito lordo annuo di oltre 25.600 euro (pari ad una […]
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Redazione di Operai Contro,

t’invio un articolo della Gazzetta del mezzogiorno, perché tutti sappiano qual’è la sorte degli operai

Un operaio di Potenza

di Massimo Brancati

POTENZA – L’inflazione galoppa e il potere d’acquisto cala. In mezzo i lavoratori, a cui non si garantirà alcun adeguamento. Un operaio specializzato con un reddito lordo annuo di poco superiore ai 21.000 euro (pari ad uno stipendio mensile di 1.255 euro) riceverà in questi giorni una tredicesima più «pesante» di appena un euro rispetto a quella dell’anno scorso. Un impiegato con un reddito lordo annuo di oltre 25.600 euro (pari ad una busta paga netta di 1.419 euro) avrà 2 euro. Incrementi irrisori.

Ma il problema è soprattutto che molti lavoratori questa gratifica natalizia non la vedranno proprio. Incrociando i dati statistici di Istat, Camera di Commercio e sindacati, scopriamo che ben il 35 per cento delle aziende lucane chiuderà il 2013 con arretrati di stipendi da pagare, compreso quello di dicembre e, ovviamente, la tredicesima. Le difficoltà maggiori sono nelle costruzioni, in particolare nel Materano: molte imprese del settore – come evidenziamo nel grafico che pubblichiamo in questa stessa pagina – non hanno versato agli enti le trattenute per la gratifica natalizia che così rischia di saltare per tantissimi lavoratori.

Il fenomeno, intendiamoci, non è solo lucano. Da un’indagine dell’Adnkronos, condotta su un campione di imprese distribuito in tutte le regioni italiane, emerge che quasi il 25 per cento degli imprenditori interpellati dichiarano di non essere in grado di onorare il pagamento; tra questi, più della metà segnalano che non pagheranno per la prima volta, avendo rispettato con puntualità l’appuntamento con la tredicesima negli anni scorsi.

La crisi, naturalmente, incide su questa tendenza. Ma un ruolo fondamentale lo gioca anche il peso fiscale: molti datori di lavoro, infatti, sono alle prese con le scadenze concentrate nel mese di dicembre e, sotto la minaccia di sanzioni, potrebbero decidere di dare priorità al saldo dei loro oneri fiscali, posticipando, nella migliore delle ipotesi, il versamento di stipendi e tredicesime.

Chi avrà la gratifica natalizia, però, non si faccia illusioni. Secondo Adusbef e Federconsumatori il 70 per cento dell’importo complessivo sarà utilizzato per il pagamento di Rc auto, prestiti, rate, canone Rai, mutui, bolli auto, bollette e dintorni. Tutta questa giungla di scadenze costerà mediamente 980 euro a testa. Che bel Natale…

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