Egregio Direttore,
l’altro ieri l’incontro al ministero dello sviluppo economico, ha sancito la chiusura entro fine anno, dell’altoforno delle acciaierie di Piombino.
“E’ come nel 1953 quando chiusero la Magona e mandarono a casa 5 mila persone” – ricorda un operaio in pensione – “quella volta gli operai si ribellarono, occupando la fabbrica”.
Operai, occupiamo le fabbriche e lottiamo per respingere i licenziamenti.
Mandiamo a quel paese i tavoli del sindacalismo compiacente, che chiudono le fabbriche e ci licenziano.
Saluti incazzati
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