FIAT; GIOCO D’AZZARDO SULLE SCHIENE DEGLI OPERAI.

Redazione di Operai Contro, In data 10 ottobre 2013 si è svolta al tribunale del lavoro di Modena la prima udienza della causa di Giuseppe Lemma. L’operaio fu’ licenziato il 22 maggio per supposto “superamento del comporto di Malattia”. Giuseppe soffre di un ernia al disco L5S1 provocata dalle condizioni di lavoro diagnosticata nell’ agosto 2012. Fu questo il motivo che lo costrinse ad assentarsi per diversi mesi dal lavoro. Inoltre Fiat non contenta della grave patologia mise l’operaio in condizioni ancor peggiori al rientro di uno di questi eventi di malattia. Lo spostarono di reparto e in una […]
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Redazione di Operai Contro,
In data 10 ottobre 2013 si è svolta al tribunale del lavoro di Modena la prima udienza della causa di Giuseppe Lemma.
L’operaio fu’ licenziato il 22 maggio per supposto “superamento del comporto di Malattia”. Giuseppe soffre di un ernia al disco L5S1 provocata dalle condizioni di lavoro diagnosticata nell’ agosto 2012. Fu questo il motivo che lo costrinse ad assentarsi per diversi mesi dal lavoro. Inoltre Fiat non contenta della grave patologia mise l’operaio in condizioni ancor peggiori al rientro di uno di questi eventi di malattia. Lo spostarono di reparto e in una postazione tra le piu’ pesanti fisicamente (sollevatori) della linea di montaggio. Questo in estrema sintesi i fatti pregressi.
Tornando ad oggi, abbiamo visto all’opera gli avvocati fiat negare la reintegrazione per  offrire al ricorrente Giuseppe (in prima battuta) l’equivalente del preavviso di licenziamento: pari a 10 giorni lavorativi totale 650 euro arrontondato a 2000 euro.
Ecco quanto “costa” la perdita di un posto di lavoro operaio per Fiat.
Di piu’, incalzati dalla risposta negativa dell’ operaio col suo avvocato, giudicata come è realmente umiliante ed irrisoria, i signori Fiat  hanno sbottato dichiarando “Non siamo a un tavolo da poker, qui non si rilancia”. Proviamo a pensare gli uomini Fiat come  paladini e arbitri nell’istruzione del medesimo processo!!!,  ci sarebbe da ridere pensando alla lunga storia della Fiat in quanto a corruzzione e fondi neri.
Ma poi chi gli permette di parlare di tavoli e implicitamente di giocatori (la controparte operaia) da poker? Forse il fatto che le anguste aule di giustizia italiana sono lente e carenti per chi vive solo del proprio salario? E In definitiva funzionali (vedi riforma Fornero) alle aziende come la Fiat, che vogliono tenere fuori i propri dipendenti “scomodi”? O di chi divenuto, da semplice operaio con la schiena spaccata a 28 anni ,  per questi motivi “scomodo”?
Per chi non lo sa’ abbiamo avuto la conferma secondo la tesi fiat al giudice che praticamente per non uscire dal comporto di malattia ci si dovrebbe ammalare con una unica patologia LUNGA QUANTO IL PERIODO DI COMPORTO. Il che è ridicolo e assurdo, perchè  o l’operaio si rompe tutte le ossa del collo o bisogna andare in coma profondo, cioe’ 365 giorni come unico evento di malattia!!!.
Operai dal nostro sfruttamento la fiat raccoglie quella ricchezza economica, politica e sociale, che poi usa in ogni dove, per affermare il suo potere e il suo dominio. Non sottovalutiamo questi “licenziamenti” arbitrari. Cio’ che è successo a Giuseppe non è un caso a parte, ma fa’ parte dello stesso livello di consumo attuale degli operai. Prima ci consumano nella produzione e poi se per qualche motivo ci si rompe la schiena, veniamo buttati in mezzo ad una strada e rottamati, i sindacati continuano a tacere dunque acconsentono?
Consentire oggi per avvallare domani? Operai non facciamo passare sotto silenzio queste manovre, possiamo reagire, Dobbiamo reagire.
GRUPPO OPERAI FIAT CNH MODENA
1O OTTOBRE 2013
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