funzionari Fiom prima firmano le chiusure delle fabbriche poi portano gli operai in piazza

Candy: chiusura definitiva del sito produttivo entro la fine ’13. 90 lavoratori verso la mobilità. I sindacati contro i comuni   Le manifestazioni nei mesi passati Il sito produttivo della Bessel (gruppo Candy) di Santa Maria Hoè chiuderà definitivamente i battenti entro la fine dell’anno, e per una novantina di dipendenti l’unica prospettiva futura è ora quella della mobilità. Da oltre 2 anni i lavoratori utilizzano gli ammortizzatori sociali a causa della decisione del gruppo industriale di spostare la produzione in Cina e ridurre il personale in Italia, colpita da una grave crisi del settore dell’elettrodomestico. Ma se da […]
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Candy: chiusura definitiva del sito produttivo entro la fine ’13.

90 lavoratori verso la mobilità. I sindacati contro i comuni

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Le manifestazioni nei mesi passati

Il sito produttivo della Bessel (gruppo Candy) di Santa Maria Hoè chiuderà definitivamente i battenti entro la fine dell’anno, e per una novantina di dipendenti l’unica prospettiva futura è ora quella della mobilità. Da oltre 2 anni i lavoratori utilizzano gli ammortizzatori sociali a causa della decisione del gruppo industriale di spostare la produzione in Cina e ridurre il personale in Italia, colpita da una grave crisi del settore dell’elettrodomestico. Ma se da una parte è la politica industriale ad aver penalizzato i dipendenti, dall’altra i sindacati puntano il dito contro le amministrazioni dei comuni della Valletta (Rovagnate, Perego, Santa Maria Hoè), ritenute colpevoli di aver perso l’occasione di garantire nuovi posti di lavoro con la Beretta. L’area verde di Rovagnate è stata infatti mantenuta agricola all’interno del Pgt, mentre la realizzazione di una nuova unità industriale sul territorio avrebbe potuto,a loro dire, dare una risposta ai lavoratori Bessel in difficoltà. Il confronto con il gruppo industriale, che conta 143 lavoratori in forze a Santa Maria e 300 a Brugherio, è attivo a livello sindacale da anni.
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La protesta dei lavoratori era esplosa nel maggio 2011 con un corteo in Via Papa Giovanni e la rotatoria lungo Via Como per manifestare contro la delocalizzazione della produzione in Cina. Nei mesi successivi si era giunti ad un accordo che aveva permesso la continuazione dell’attività con l’attivazione della cassa integrazione straordinaria per alcuni lavoratori, di un contratto di solidarietà per altri e di uno “spostamento” di parte dei dipendenti lecchesi sul sito di Brugherio. A luglio di quest’anno è arrivata un’altra “doccia fredda” con l’annuncio da parte dell’azienda di 260 esuberi su 450 lavoratori totali. Da allora la trattativa tra proprietà industriale e sindacati, svolta presso il Ministero del Lavoro e dello Sviluppo economico, è continuata con l’obiettivo di garantire la continuità lavorativa per tutti. Un risultato purtroppo disatteso, e ora per 90 lavoratori di Santa Maria Hoè si prospetta la fine del rapporto di lavoro. “L’azienda aveva garantito il riassorbimento a Brugherio di 60 persone. Una decina sono già state spostate, altre 50 arriveranno dalla Bessel” ha spiegato Luigi Panzeri, Fiom Cgil. “Sono in 143, questo significa che 90 di loroandranno incontro alla mobilità”.
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Attualmente 61 di questi lavoratori sono in contratto di solidarietà dal 1° gennaio 2012, che scadrà il 31 dicembre 2013. Altri 82 sono in cassa integrazione straordinaria, in scadenza a fine anno. “Siamo contrari a una politica di questo genere, che garantisce la continuità lavorativa ad alcuni dipendenti e ne lascia a casa altri” ha spiegato Panzeri. “A Brugherio alcuni sono stati riassorbiti, ma a Santa Maria Hoè ci sono persone che hanno dato la vita per questa azienda, e ora si trovano a piedi. Sitratta anche di uomini e donne di mezza età, che difficilmente arriveranno alla pensione. Questo mentre in Cina è stato aperto un sito produttivo con 1000 addetti, e qui amministrazioni locali non hanno permesso ad una nuova realtà di offrire occupazione sul territorio. Alla fine dell’anno la cassa integrazione sarà prorogata di 6 mesi, rinnovabile un altro anno se sarà garantito un recupero in termini di forza lavoro”. Nel frattempo lo stabilimento di Santa Maria Hoè chiuderà definitivamente i battenti entro la fine del 2013.

Un operaio Candy

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