Napolitano ha nominato Giuliano Amato ( il socio di Craxi) giudice della Corte costituzionale

Redazione di Operai Contro, il socio di Craxi nel PSI, il pluripensionato milionario, il tre volte premier, ministro della Repubblica in tre diversi governi (Goria, Prodi, D’Alema), Ora Giuliano Amato, 75 anni, torinese può aggiungere nel suo sconfinato curriculum anche la nomina da parte del presidente della Repubblica Giorgio Napolitano alla poltrona di giudice della corte Costituzionale. Un nuovo prestigioso incarico questo che sarà gradito dal governo delle larghe intese di Letta, ma soprattutto su cui non avrà da ridire Silvio Berlusconi che lo ha sempre ben visto sul Colle. A lungo socialista e braccio destro di Bettino Craxi, sopravvissuto senza conseguenze giudiziarie alla bufera di Tangentopoli, è sempre stato […]
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Redazione di Operai Contro,

il socio di Craxi nel PSI, il pluripensionato milionario, il tre volte premier, ministro della Repubblica in tre diversi governi (Goria, Prodi, D’Alema),

Ora Giuliano Amato, 75 anni, torinese può aggiungere nel suo sconfinato curriculum anche la nomina da parte del presidente della Repubblica Giorgio Napolitano alla poltrona di giudice della corte Costituzionale. Un nuovo prestigioso incarico questo che sarà gradito dal governo delle larghe intese di Letta, ma soprattutto su cui non avrà da ridire Silvio Berlusconi che lo ha sempre ben visto sul Colle.

A lungo socialista e braccio destro di Bettino Craxi, sopravvissuto senza conseguenze giudiziarie alla bufera di Tangentopoli, è sempre stato utilizzato in politica (e per incarichi importanti) anche dagli ex comunisti (nella loro lunga transizione dal Pci verso il Pd, passando per il Pds e i Ds). Fin da giovanissimo si dedica alla politica, aderendo inizialmente al Partito Socialista e divenendone neli Anni 80 il vicesegretario generale. Deputato nelle fila del Psi dal 1983 al 1994 e nell’Ulivo dal 2001 al 2008 Amato è stato sottosegretario alla Presidenza del Consiglio con Craxi, ministro del Tesoro nei governi Goria e D’Alema. Ma il dottor Sottile può vantare soprattutto nel suo cursus honorum anche due tornate da Presidente del Consiglio, la prima nel biennio 1992-93 e la seconda nel 2001-2001.

Più volte si è parlato di Amato come possibile Presidente della Repubblica. La prima nel 2006, quando sembrava che potesse succedere a Carlo Azeglio Ciampi al Colle; il suo nome era stato proposto anche allora dal centrodestra. L’Unione guidata da Romano Prodi preferisce però candidare Giorgio Napolitano, che viene poi eletto. Nello scorso aprile il nome di Amato è di nuovo tra i papabili per il Colle. Per giorni sembra che la sua figura possa essere l’ideale per far convergere i voti di un Parlamento senza una maggioranza netta ma col favore e la preferenza del Pdl. Una nomina questa di Amato che quindi potrebbe essere gradita dal governo delle larghe intese di Letta, ma soprattutto su cui non avrà da ridire Silvio Berlusconi. Amato non è mai sceso in trincea contro il Cavaliere, pur scegliendo il destino del centrosinistra. Vicinissimo a Craxi (e quindi vige la proprietà transitiva) è stato in prima fila ai tempi dei decreti sulle antenne tv che hanno dato il via libera al duopolio anomalo che caratterizza il sistema televisivo italiano. Amato è anche il capo del governo che decise nottetempo i prelievi forzosi dai conti correnti (1992) a causa delle casse dello Stato disastrate.

Amato negli ultimi anni anni è stato al centro di accuse riguardanti i redditi percepiti per i vari ruoli politici ricoperti (la cifra si aggirerebbe sui 30mila euro mensili). Il professore ha sempre rispedito queste critiche al mittente, chiarendo che percepisce 11mila euro di pensione oltre a un vitalizio parlamentare che devolve in beneficenza. Le polemiche più furibonde, soprattutto da parte del centrodestra e dei suoi giornali di riferimento (oltre che da parte della famiglia Craxi) hanno riguardato, però, soprattutto il suo lungo sodalizio politico-istituzionale con Bettino Craxi e la successiva collaborazione con quel mondo post-comunista indicato, dai ‘fedelissimi’ dell’ex segretario del Psi passati al fronte berlusconiano, come il ‘mandante’ della fine politico-giudiziaria del politico socialista poi morto latitante ad Hammamet.

Redazione,

a cosa serve denunciare. In Italia più i politici ci sanno fare e più ricevono incarichi e soldi

Un Lettore

 

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