Usa, a Detroit debito da 18 miliardi: bancarotta per la culla dell’auto

Redazione di Operai Contro, ogni tanto qualche leccaculo della stampa italiana ci annuncia che in america la crisi è finita La città di Detroit è fallita Dopo mesi di polemiche, discussioni, timori, dopo la nomina di un commissario straordinario che avrebbe dovuto gestire l’emergenza, la culla dell’auto americana ha dovuto dichiarare bancarotta. Un debito da 18 miliardi di dollari, ha confermato il commissario Kevyn Orr, lasciando intendere che il buco potrebbe arrivare a 20 miliardi. Si tratta della maggiore città americana a far bancarotta nella storia degli Stati Uniti. Tra le prime conseguenze, ci sarà il taglio di salari e pensioni per migliaia di dipendenti pubblici. Tra le ragioni che hanno […]
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Redazione di Operai Contro,

ogni tanto qualche leccaculo della stampa italiana ci annuncia che in america la crisi è finita

La città di Detroit è fallita

Dopo mesi di polemiche, discussioni, timori, dopo la nomina di un commissario straordinario che avrebbe dovuto gestire l’emergenza, la culla dell’auto americana ha dovuto dichiarare bancarotta.

Un debito da 18 miliardi di dollari, ha confermato il commissario Kevyn Orr, lasciando intendere che il buco potrebbe arrivare a 20 miliardi.

Si tratta della maggiore città americana a far bancarotta nella storia degli Stati Uniti. Tra le prime conseguenze, ci sarà il taglio di salari e pensioni per migliaia di dipendenti pubblici.

Tra le ragioni che hanno portato al punto di non ritorno, gli analisti citano ora una forte riduzione degli introiti fiscali, che non sono stati più in grado di finanziare i costi massicci di una città di quasi 140 miglia quadrate; le spese sempre maggiori per pensioni e sanità; ripetuti tentativi di far fronte alla voragine dei conti pubblici con i prestiti delle banche.

La bancarotta di Detroit era largamente attesa. Polo di uno straordinario sviluppo economico nella prima metà del Novecento, con l’ascesa dell’industria dell’automobile, la città del Michigan aveva iniziato negli ultimi decenni un declino altrettanto rapido. Detroit aveva un milione e 800mila abitanti nel 1950. Oggi ne ha 700mila, che vivono in uno dei paesaggi urbani più difficili d’America, schiacciato da tensioni razziali e povertà, con interi quartieri di palazzi residenziali abbandonati, zone industriali che paiono usciti da una guerra, il 40% delle strade prive di illuminazione e la metà dei parchi cittadini chiusi dal 2008.

un lettore

 

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