RISPOSTA AD UN VOLANTINO

Nessun operaio del gruppo Fiat a Modena aderisce a questo bizzarro “coordinamento no austerity”, aderiscono invece alcuni delegati Ferrari. Nessun operaio della Fiat cnh tantomeno poi approva un volantino inutile e dannoso di tal fatta, sia per la confusione politico-sindacale di cui potenzialmente è portatore (sano o insano poco ci importa),  sia per il contenuto totalmente astratto dagli interessi operai (attuali e futuri), particolarmente poi nel gruppo Fiat. Noi non rivendichiamo una “democrazia” pura, un astrattismo mai esistita nel rapporto operai-padroni o una sua “mancanza”, per i “delegati”, come recrimina il volantino stesso. Noi sappiamo per esperienza diretta che […]
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Nessun operaio del gruppo Fiat a Modena aderisce a questo bizzarro “coordinamento no austerity”, aderiscono invece alcuni delegati Ferrari. Nessun operaio della Fiat cnh tantomeno poi approva un volantino inutile e dannoso di tal fatta, sia per la confusione politico-sindacale di cui potenzialmente è portatore (sano o insano poco ci importa),  sia per il contenuto totalmente astratto dagli interessi operai (attuali e futuri), particolarmente poi nel gruppo Fiat. Noi non rivendichiamo una “democrazia” pura, un astrattismo mai esistita nel rapporto operai-padroni o una sua “mancanza”, per i “delegati”, come recrimina il volantino stesso. Noi sappiamo per esperienza diretta che è un sistema dispotico in crisi e non illudiamo gli operai a coprire le sue crepe.Noi non stiamo chiedendo dimissioni a nessun potere. Riconoscendo nella realtà una insufficiente organizzazione degli operai lavoriamo per farla crescere, in questo processo i “delegati” di qualsiasi sigla reagiscono differentemente a seconda della parrocchia di riferimento, e a seconda dello stato dell’arte in fabbrica, da noi in Fiat Cnh modena c’e’ la lotta ai sabati lavorativi obbligatori, con scioperi sempre piu’ partecipati dagli operai da diverse settimane, che qualche delegato in piu’ o in meno aderisca non ci cambia un beneamato nulla, sono gia’ superati dalla realta’. Dunque non ci stupiamo, ma neanche inseguiamo questi fini  obiettivi estranei agli operai; dimetterne alcuni per “amor della democrazia” inesistente nei rapporti di sfruttamento nelle fabbriche non è nelle nostre priorità. Il Nostro Fine e obiettivo è emancipare gli operai dalla schiavitu’ del lavoro salariato, che è schiavitu’ “democratica” anche da queste pastoie estranee ai nostri interessi. Da una parte lontana e distante di queste mistificazioni legaliste-borghesi dunque, conduciamo la nostra lotta in fabbrica, tra gli operai, perchè all’interno del grosso di essi cresca una forte azione e movimento che sia in grado in incidere e combattere in lungo e in largo la dittatura Fiat e dei suoi profitti. Lavoriamo alacremente perche’ si risollevi una vasta ondata di tutti gli operai fiat capace di far arenare il piano Marchionne declinato in “piani industriali” comunque dannosi dei padroni, perchè siano solo gli operai, nei reparti e negli stabilimenti (partendo da dove siamo presenti naturalmente) con le lotte via via attuate in massa sempre piu’ compatta, organizzati indipendentemente dalle sigle sindacali, gli unici titolati a decidere sulle proprie condizioni di lavoro. Tirati per i capelli, con obiettivi fuorvianti, e al carro  da altre classi sociali piccolo-borghesi, gli operai non sono forti, anzi si in deboliscono sempre piu’ di fronte al padronato, nella crisi. Che esistano RSA O RSU nuove o vecchie, buone o cattive, gli operai devono saper farne conto, trovarne sempre il giusto (corretto) rapporto, in qualsiasi momento, nello scontro col padrone, ma da qui a sovrastimare l’influenza di questi “parlamentini” nella lotta e tra gli operai, ce ne passa un oceano, e rileva ancor piu’ la riverenza quasi religiosa di gruppetti piccolo-borghesi alle istituizioni di intermediazione tra operai e borghesi, in crisi anch’ esse. 
 
 
GRUPPO DI OPERAI FIAT CNH
MODENA 12 LUGLIO 2013
 
 
 
 
 
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VOLANTINO CHE VERRÀ DIFFUSO A MODENA GIOVEDÌ 11 LUGLIO DAVANTI AGLI STABILIMENTI DEL GRUPPO FIAT (FERRARI, FIAT-CNH, MASERATI) DAGLI OPERAI DEL GRUPPO FIAT DI MODENA CHE ADERISCONO A NO AUSTERITYLa sentenza della Corte Costituzionale del 3 Luglio accoglie il ricorso della Fiom. La sentenza sancisce il diritto di rappresentanza in fabbrica ai sindacati anche se non firmatari di contratti nazionali. Una sentenza importantissima che potrebbe aprire una nuova fase di democrazia nella storia travagliata delle relazioni industriali e sindacali nel mondo Fiat e nel Paese.

Anche Fiat ha vacillato di fronte alla sentenza che mette in discussione il modello di fabbrica autoritaria imposto da Marchionne ai lavoratori. Un modello che rappresentava l’unico tema ancora applicato dell’accordo Fabbrica Italia, miseramente fallito per ammissione dello stesso Marchionne.Gli unici a restare fermi al loro posto di fronte a tale fallimento sono i delegati della RSA del gruppo Fiat.

Dopo la sentenza della corte costituzionale di fatto, i delegati di Fim-Uilm-Fismic-Associazione quadri ecc… sono di fatto in carica sulla base di un accordo con Fiat giudicato incostituzionale da parte del Tribunale. 

Aprire una discussione sulle dimissioni dei delegati in organizzazioni che hanno firmato un accordo incostituzionale è necessario per accelerare un processo di ritorno alla democrazia in Fiat che prevede assemblee e libere elezioni sindacali.

Secondo quale logica o quale ricatto questi delegati dichiarano ancora di rappresentare qualcuno negli stabilimenti del gruppo Fiat?

Perché non avviene quello che sarebbe normale? Perché restano ancorati a una carica oggi più che mai illegittima?

La Fiat prende tempo lasciando al loro posto i sindacati delegittimati che si aggrappano a un misero privilegio concesso dal padrone.

Temi generali per il gruppo quali il piano industriale e temi importanti per le realtà di ogni stabilimento quali orari di lavoro, turni, saturazioni ecc… meritano un tavolo di confronto a cui devono partecipare i rappresentanti dei lavoratori eletti in modo legittimo e nel rispetto delle regole costituzionali.

Serve un sindacato legittimato dalle lavoratrici e dai lavoratori del gruppo Fiat! Servononuove elezioni democratiche, con la possibilità per tutti i lavoratori e tutte le organizzazioni sindacali di eleggere propri rappresentanti! 

No Austerity – Coordinamento delle lotte

 
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1 Comment

  1. alanza53

    Hanno ragione gli operai della Fiat CNH. Non sarà una sentenza, ha cambiare i rapporti di forza tra sfruttati e sfruttatori, ma le lotte che gli operai saranno in grato di organizzare per liberarsi dalla schiavitù del lavoro salariato. gli operai della CNH nella indifferenza totale di sindacati e sindacatini. Organizzano dei picchetti contro i sabati lavorativi . La partecipazione alta o bassa che sia non conta , quello che conta è che ci sono degli operai determinati ha lottare contro lo sfruttamento selvaggio che la Fiat e i padroni portano avanti. se a questa determinazione, aggiungiamo che questi operai sono coscienti, del ruolo che hanno e si pongono il problema di un organizzazione indipendente degli operai . Non ci resta che condividere la loro lotta e stargli a fianco . Al fantomatico, coordinamento, no austerity che si appellano alla giustizia borgese, consigliamo di aderire all’appello che economisti e professori universitari fanno al parlamento della repubblica italiana e alle forze politiche. per un cambiamento della politica economica Italiana ed Europea che rilanci domanda, sviluppo e occupazione . Cosi facendo diventate anche internazionalisti. visto che questo appello è firmato, Da professori, economisti , Italiani e tanti altri paesi . Siete in buona compagnia la piccola borghesia rovinata dalla crisi si organizza dategli una mano. Gli operai sanno da che parte stare, Con gli altri sfrutti.