LETTERA DALL’INTERNO DELLA FIAT DI POMIGLIANO

Sono un operaio Fiat, che purtroppo per ovvi motivi deve mantenere l’anonimato. Sono un iscritto ad uno dei sindacati presenti in fabbrica. Iscritto ancora per poco perché prestissimo provvederò a cancellarmi nonostante io debba ringraziarli perché è proprio grazie a loro se ho questo lavoro. Vi spiego il motivo per il quale ho preso questa decisione. L’enciclopedia Treccani definisce sindacato quell’associazione che riunisce i membri di una categoria operante sul mercato del lavoro, sia datori di lavoro, sia lavoratori dipendenti, allo scopo di tutelarne gli interessi professionali collettivi. Ebbene oggi quei lavoratori non vengono più tutelati, gli unici interessi […]
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Sono un operaio Fiat, che purtroppo per ovvi motivi deve mantenere l’anonimato. Sono un iscritto ad uno dei sindacati presenti in fabbrica. Iscritto ancora per poco perché prestissimo provvederò a cancellarmi nonostante io debba ringraziarli perché è proprio grazie a loro se ho questo lavoro. Vi spiego il motivo per il quale ho preso questa decisione.

L’enciclopedia Treccani definisce sindacato quell’associazione che riunisce i membri di una categoria operante sul mercato del lavoro, sia datori di lavoro, sia lavoratori dipendenti, allo scopo di tutelarne gli interessi professionali collettivi.

Ebbene oggi quei lavoratori non vengono più tutelati, gli unici interessi che hanno deciso di tutelare sono i loro e quelli dell’azienda, hanno deciso che i diritti possono anche essere messi da parte. Per carità con questa crisi avere un lavoro e’ raro però un segretario della Fim-Cisl, G. Terracciano che dichiara che: “è meglio avere un lavoro anche senza diritti senza le giuste condizioni, ma l’importante è avere un lavoro”. E’ inaccettabile per me. Beh certo l’importante è avere un lavoro ma questo dovrebbe camminare a braccetto coi diritti e invece no, ci hanno riportato indietro nel tempo ed oggi i tanto sudati diritti conquistati dai nostri nonni, buttati sempre di più nel cesso. Oggi più che mai, essere sindacalista all’interno dello stabilimento Fiat di Pomigliano d’Arco significa essere un grande privilegiato. Dal famoso accordo del 2010 i sindacati, se così si possono ancora definire, firmatari hanno sempre e solo detto “SI” al padrone pur sapendo che il prezzo da pagare sia per l’occupazione sia per le condizioni di lavoro, era è e sarà altissimo per tutti gli operai dello stabilimento e per quelli terziari. Infatti i fortunati che lavorano per produrre la panda svolgono la loro mansione in condizioni incredibili, basti pensare al numero di auto prodotte nel 2012 ovvero 120.000 in confronto a quelle prodotte nel periodo gennaio/aprile 2013 ovvero 62.000 con previsione di chiudere l’anno con 190.000 auto prodotte. Il tutto ovviamente e rigorosamente con la stessa forza lavoro con gli stessi operai del 2012 che oramai vengono sempre di più premuti come limoni.

Con questi numeri cosa si aspetta per cercare di far rientrare parte delle persone che stanno a casa ancora in cig? L’aumento di produzione? Beh non credo proprio, visto e considerato che pochi giorni fa hanno firmato l’ennesimo accordo vergogna con 2 sabati di recupero. La cosa bella e’ che farò, anzi faremo, straordinario senza essere retribuiti, ci mancava solo questo, lavorare senza essere pagati un po’ come è già successo con i corsi post FIP dove centinaia di operai, per interi mesi si recavano a lavoro pur risultando in cig. Manovre Fiat/Sindacati firmatari. Il giorno dopo la firma, il sindacalista della Fim dice a chi gli chiede dell’accordo :”Hai ragione, un’altra sconfitta ma noi siamo arrivati tardi al tavolo eravamo gl’ultimi e gli altri avevano già firmato. A questo punto noi che dovevamo fare? Allora abbiamo firmato”. Stessa cosa quello della Fismic :”Hai ragione, un’altra sconfitta ma noi siamo arrivati tardi al tavolo eravamo gl’ultimi e gli altri avevano già firmato. A questo punto noi che dovevamo fare? Allora abbiamo firmato”. Quello della Uilm lo puoi anche anticipare :” Siete arrivati ultimi, gli altri avevano già firmato e voi siete stati costretti a firmare”. E lui :” Ah, già lo sapevi?” Hanno firmato sempre a spese dei lavoratori sia quelli dentro costretti a fare straordinario come detto senza essere retribuiti e a produrre sempre di più; che per quelli fuori ormai a quanto sembra sempre più fuori. Per l’appunto questo potrebbe creare un precedente adesso i sabati sono 2; fra 4 mesi potrebbero essere 6 e cosi via e la gente resterebbe sempre fuori in cig. Tutto questo per lo scopo di non lavorare, di continuare a tutti i costi a non far nulla all’interno dello stabilimento. Già, a Pomigliano, unico stabilimento al mondo, dove i sindacalisti non lavorano. Otto ore di passeggiate, pronti nell’eventualità a vendersi la madre pur di continuare a fare le loro passeggiatine romantiche con ingegneri, capi, team leader, direttore. Insomma proprio al fianco di tutti tranne che dei lavoratori. Infatti se ci sono dei problemi e li chiami, fanno di tutto per tutelare l’azienda e no il loro lavoratore iscritto. Dico iscritto perchè chi non lo è potrebbe ricevere la risposta che si è sentito dire qualche collega :”Tu non sei un mio iscritto. Io non ti devo dare nessuna risposta”. Va beh allora tutelano solo i loro iscritti? Mi potreste domandare. Invece nemmeno loro. Quando chiamiamo coloro che dovrebbero essere i nostri rappresentanti (non dimentichiamoci che parliamo di RSA), già sappiamo che gli stiamo dando più fastidio che altro. Se li chiami perché magari vuoi far controllare la velocità della linea di lavoro, loro fanno di tutto per far diventare la matematica un opinione. Se vuoi leggere il cartellino di lavoro, che molti capi ti tengono nascosto, loro fanno di tutto per nasconderlo ancora meglio. E purtroppo cosi via.

Adesso basta, quando è troppo è troppo. A cosa mi serve questa tessera sindacale? Per il 730 di fine anno? Ho già domandato ad un caf, il 730 costa 15€ (non fatevi fare fessi da chi vi chiede di più). La tessera sindacale costa circa 150€ all’anno. In questi tempi cosi duri, conviene non buttare al vento tutti questi soldi, per tanto non solo provvederò prestissimo a cancellarmi da questi cosiddetti sindacati, ma invito tutti i miei colleghi quelli che stanno lavorando e quelli che purtroppo sono ancora in cig, a provvedere immediatamente ad andare dal segretario di reparto in fabbrica, per effettuare la cancellazione al sindacato. Strappiamo tutti le tessere, diciamo basta a tutto questo.

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4 Comments

  1. Cataldo

    purtroppo questi sindacati aziendali, hanno fatto di peggio si sono messi d’accordo con l’azienda per fare fuori un altro sindacato la fiom che era l’unica organizzazione che non firmava accordi in bianco, ma dobbiamo dire con molta onestà che i lavoratori non si sono mobilitati per difendere il loro sindacato hanno preferito mettere la testa sotto la sabbia.
    se negli anni 70 anche noi ci saremmo comportati cosi non ci saremmo conquistato lo statuto dei lavoratori,SU LA TESTA.

  2. Sempar

    Sulla FIOM c’è un intero scibile di accordi, fino al massimo del climax con Bertinotti ed il suo amico Airaudo, allora FIOM, oggi casualmente in politica con Vendola, che definiva l’avvento di Marchionne come quello dell'”imprenditore buono”. Smettiamo quindi di difendere DIRIGENTI sindacali che hanno lasciato la scia di bava sulle poltrone per segnarsi il passo.

    Sulla tessera sindacale, sarebbe interessante per la piena comprensione capire il perchè tu l’abbia sottoscritta a suo tempo, peraltro con la FIM: le motivazioni che porti sono infatti solo quelle attuali per mollare la tessera.

    In concreto, poi, sappi (se ancora non te ne abbiano informato) che i confederali hanno la pretesa di fare pagare la tessera per tutto l’anno solare, quindi nel tuo caso sino a dicembre 2013. Fai disdetta con raccomandata con ricevuta di ritorno, e preparati eventualmente a lottare pure per fartela togliere dal momento della disdetta. Ciò che fanno non sta scritto da nessuna parte e configura unicamente il reato di APPROPRIAZIONE INDEBITA, perseguibile a termini di legge.

    Una volta comunicata l’intenzione di recedere, inoltre, preparati a minacce più o meno velate, perchè grazie alla cieca fiducia di tanti, troppi operai, i sindacati hanno preso sempre più spazio e potere nelle fabbriche, fino a diventare enti clientelari che altro non sono che una branca del controllo padronale. Dal collaborazionismo puro si è passati ai lavori sporchi su commissione.

    Basti per tutto ricordare che per il dopolavoro all’ILVA, FIOM-FIM-UILM si sono spartiti sino ad ora, dalla sua creazione a fine anni 80, 6 miliardi di contributi padronali.

    Detto questo, non mancherà il sostegno di operaie ed operai contro nel momento in cui altre/i compagne/i decideranno di cambiare il passo lavorando alla costruzione di un Partito degli Operai. Dare due calci nel culo ai cani del padrone è un ottimo punto di partenza.

    Saluti Operai,

    m.

  3. Natasha

    Ehi, amico, mi sacrifico io per te, se vuoi puoi lasciarmi il tuo posto, mi trasferisco con piacere, e sono disposta NON a DUE SABATI, MA A TUTTI E 4 I SABATI DI STRAORDINARIO se mi cedi il tuo posto! Fammi sapere ! Natasha

  4. Sempar

    Beato chi può lavorare GRATIS perchè non necessita di salario. Anzi, meglio lavorare GRATIS non 2, ma 4 volte al mese.
    Poi gli facciamo pure posto in casa nostra, a sta razza geneticamente distorta, e gli lasciamo tutto a disposizione.
    Anzi, perchè non prestare le nostre donne come fattrici come 70 anni orsono? Regaliamo loro l’intera esistenza, i futuri rampolli ed il nostro futuro…
    Anzi, direi di partire donando il 5 per mille ad OPERAICONTRO all’Associazione Capi e Quadri FIAT, perchè ci hanno donato la Via la Verità la Luce e la Giustizia.
    Amen.