GLI OPERAI TESSILI DI DACCA

Redazione di Operai Contro, la lotta degli operai contro i padroni non ha confini. Almeno 50 persone sono rimaste ferite lunedì 20 maggio negli scontri tra la polizia e gli operai del settore tessile, ad Ashulia, alle porte di Dacca, in Bangladesh. I manifestanti, circa 7mila, chiedevano un aumento del salario minimo, dagli attuali 38 dollari mensili a 102.  Le proteste degli operai del tessile vanno avanti da settimane, innescate dal crollo del Rana Plaza, l’edificio che ospitava cinque fabbriche di abbigliamento per l’export (New Weave Bottoms, New Weave Style, Phantom Apparels, Phantom Tac Bangladesh Ltd ed Ethertex Textiles), […]
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Redazione di Operai Contro,

la lotta degli operai contro i padroni non ha confini.

Almeno 50 persone sono rimaste ferite lunedì 20 maggio negli scontri tra la polizia e gli operai del settore tessile, ad Ashulia, alle porte di Dacca, in Bangladesh. I manifestanti, circa 7mila, chiedevano un aumento del salario minimo, dagli attuali 38 dollari mensili a 102. 

Le proteste degli operai del tessile vanno avanti da settimane, innescate dal crollo del Rana Plaza, l’edificio che ospitava cinque fabbriche di abbigliamento per l’export (New Weave Bottoms, New Weave Style, Phantom Apparels, Phantom Tac Bangladesh Ltd ed Ethertex Textiles), il 24 aprile 2013, in cui 1127 persone sono state uccise e circa 2500 sono rimaste ferite, molte delle quali gravemente. Dopo Bhopal, in India, si tratta della più grave strage sul lavoro, che ha parzialmente riacceso i riflettori sulle condizioni di lavoro nelle fabbriche, soprattutto quelle che producono per l’export, dei paesi a basso reddito.

Un operaio tessile Piemontese

 

 

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1 Comment

  1. ocpavia

    Idealmente quella in primissimo piano dovrebbe essere la scorta armata operaia che va a bussare a casa dei responsabili. Quelli in loco e poi i filantropi dell’occidente che commissionano.