Abbiamo “rovinato la festa” ai confederali…

Dopo un corteo di centinaia di persone che ha attraversato nel pomeriggio le strade di Bagnoli per gridare, nel giorno della “festa” del lavoro, tutta la nostra rabbia contro l’intensificazione dello sfruttamento, contro i licenziamenti e la disoccupazione sempre crescenti, contro l’avvelenamento dei nostri territori e la svendita dei nostri diritti, siamo andati a dirne quattro direttamente a chi è a pieno titolo complice di questa tragedia: i sindacati confederali, che da anni, piuttosto che assolvere al loro presunto ruolo di difensori dei lavoratori, non hanno fatto altro che venderne la pelle a poco prezzo. Per noi il primo maggio […]
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Dopo un corteo di centinaia di persone che ha attraversato nel pomeriggio le strade di Bagnoli per gridare, nel giorno della “festa” del lavoro, tutta la nostra rabbia contro l’intensificazione dello sfruttamento, contro i licenziamenti e la disoccupazione sempre crescenti, contro l’avvelenamento dei nostri territori e la svendita dei nostri diritti, siamo andati a dirne quattro direttamente a chi è a pieno titolo complice di questa tragedia: i sindacati confederali, che da anni, piuttosto che assolvere al loro presunto ruolo di difensori dei lavoratori, non hanno fatto altro che venderne la pelle a poco prezzo.

Per noi il primo maggio non è una festa, ma un giorno di lotta. Per questa ragione abbiamo portato il nostro dissenso al concerto organizzato da CGIL, CISL e UIL a Città della Scienza, un luogo simbolo non tanto, come è stato scritto e detto retoricamente nelle ultime settimane, della cultura e della rinascita delle nostra città, ma piuttosto della speculazione e della messa all’asta dei nostri territori, ieri come oggi.

Saremmo voluti intervenire dal palco, assieme agli operai dell’Irisbus, della FIAT, ai disoccupati, assieme a tutti quelli che da sempre lottano per lavoro e dignità. Ancora una volta c’è stato risposto, dal servizio d’ordine dei confederali e subito dopo dalla celere, con la violenza: non ci aspettavamo niente di meno e niente di meglio da chi da sempre contribuisce ad affamare i lavoratori e a complottare con i padroni e i loro cani da guardia.

Ma la loro strategia non ha funzionato: né le cariche, né le minacce, né le diffamazioni partite immediatamente a mezzo stampa (prontamente, da Repubblica al Corriere, tutti hanno provato a bollarci come “violenti”, come quelli che avevano provato a “rovinare la festa”), hanno potuto impedire a chi stava assistendo al concerto di capire dove fosse la ragione e dove il torto. Molti, moltissimi, hanno ascoltato i nostri interventi – sebbene fatti a voce, col megafono, non dal palco – molti sono stati solidali e sono intervenuti a loro volta e si sono aggregati al corteo spontaneo che, partito da Città della Scienza, ha riattraversato le strade di Bagnoli.

Oggi è stato un giorno di lotta, domani si continua, determinati come sempre a non lasciar passare impunemente nessun attacco alla nostra vita, al nostro lavoro, al nostro futuro. In nuovo Governo e chi lo sostiene sono avvertiti: non crederemo, come non abbiamo creduto a quella del Governo Monti, alla loro retorica sull’unità nazionale e il tempo dei sacrifici. è ora che i sacrifici li facciano i padroni.


Resistenza Operaia – Irisbus
Comitato Cassintegrati e licenziati FIAT
Collettivo Autorganizzato Universitario
Laboratorio Politico Iskra
Clash City Workers

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