“Bastard and Poor’$”, nasce la prima agenzia di rating dei lavoratori

Sei in: Il Fatto Quotidiano > Tecno > “Bastard … La piattaforma online consente ai dipendenti pubblici e privati di esprimere un giudizio sull’azienda o l’ente per cui lavorano restando anonimi. E denunciando così condizioni di sfruttamento, precariato e bassi salari   “Il tuo lavoro ti fa schifo? Racconta la tua storia e contribuisci a cambiare la realtà”. Debutta online Bastard and Poor’$, la piattaforma che consente ai lavoratori di dare un rating alla propria azienda restando anonimi. Una sorta di Wikileaks per dipendenti che si definisce il “Trip Advisordei posti di lavoro”, nonchè la “prima agenzia di rating dei lavoratori sul lavoro”. Presente anche suFacebook e Twitter, è uno strumento […]
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Sei in: Il Fatto Quotidiano > Tecno > “Bastard …

La piattaforma online consente ai dipendenti pubblici e privati di esprimere un giudizio sull’azienda o l’ente per cui lavorano restando anonimi. E denunciando così condizioni di sfruttamento, precariato e bassi salari

“Bastard and Poor’$”, nasce la prima agenzia di rating dei lavoratori

 

“Il tuo lavoro ti fa schifo? Racconta la tua storia e contribuisci a cambiare la realtà”. Debutta online Bastard and Poor’$, la piattaforma che consente ai lavoratori di dare un rating alla propria azienda restando anonimi. Una sorta di Wikileaks per dipendenti che si definisce il “Trip Advisordei posti di lavoro”, nonchè la “prima agenzia di rating dei lavoratori sul lavoro”. Presente anche suFacebook e Twitter, è uno strumento per quelli che sono “stanchi che si parli di tutto, tranne che del lavoro che fanno, che sono costretti a fare o che non riescono a trovare. Che si facciano i conti su tutto, tranne che sul salario che gli finisce in tasca e sui profitti che i padroni continuano a fare sulla nostra pelle”.

Un sito per chi vuole finalmente denunciare la propria condizione di precarietà e di casta, per “individuare e screditare – spiegano i fondatori – i responsabili della nostra condizione di precarietà. Centinaia e migliaia di storie di precarietà si trasformano in un giudizio che le aziende pubbliche,private, le cooperative e le multinazionali saranno costrette ad ascoltare”. L’obiettivo è fare arrivare il giudizio dei lavoratori “anche alle orecchie di chi nel prossimo futuro o anche domani dovrà piegarsi allo sfruttamento“.

Per segnalare la propria storia basta compilare il form sul sito. “Lavoro“e “Welfare” sono le due macro aree su cui è possibile formulare un giudizio. Il sito inoltre, “valuta l’affidabilità di un’azienda o del servizio pubblico attraverso l’esperienza del lavoratore tramite una scala da A+ a F”. Ovvero daA, “in osservazione” passando per B, “preoccupante”, C “pessimo”, D “declassato” e F, ovvero “sciopero”.

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