Fiat Cnh Imola fine della cassa integrazione e rimane il deserto

Dal primo maggio 2013 gli operai rimasti sono ufficialmente disoccupati,ecco i rusultati dell’impegno a reindustrializzare il sito di via Lasie (Imola)chiuso da Fiat,gli incontri,tavoli,tavolini,belle parole,la solidarietà borghese,hanno prodotto il nulla con conseguenti licenziamenti per chi non ha accettato altre sedi di lavoro distanti da casa a discapito di operai interinali (bene ribadirlo sempre),quindi senza affrontare il problema occupazione. Da questa sconfitta  quello che emerge e che se pur vero vi sono stati operai che hanno cercato attivamente di unire i colleghi e renderli partecipativi,quella che è mancata è stata una vera coscienza collettiva di classe (il lavoro è un […]
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Dal primo maggio 2013 gli operai rimasti sono ufficialmente disoccupati,ecco i rusultati dell’impegno a reindustrializzare il sito di via Lasie (Imola)chiuso da Fiat,gli incontri,tavoli,tavolini,belle parole,la solidarietà borghese,hanno prodotto il nulla con conseguenti licenziamenti per chi non ha accettato altre sedi di lavoro distanti da casa a discapito di operai interinali (bene ribadirlo sempre),quindi senza affrontare il problema occupazione.

Da questa sconfitta  quello che emerge e che se pur vero vi sono stati operai che hanno cercato attivamente di unire i colleghi e renderli partecipativi,quella che è mancata è stata una vera coscienza collettiva di classe (il lavoro è un bene comune),finendo per esternare debolezza e delegando ai sindacati divisi la risoluzione dei problemi, ciò ha fatto abbondare lo spezzatino operaio il resto è stato fisiologico.

Quando vi è volontà di chiudere una fabbrica è necessaria la solidarietà del territorio e che gli operai non si facciano incantare (anche in buona fede) da “impegni” e “deleghe” per risolvere il loro problema,finendo per essere dirottati sul binario morto degli ammortizzatori sociali i quali non sono grandi vittorie,poichè troppo spesso risultano l’anticamera del licenziamento.

Quando si dice: si è ottenuta la cassa integrazione oppure altri ammortizzatori,ebbene riflettere su un punto poichè va evidenziato cosa si è perso (occorre presa di coscienza collettiva  su questo) non quello che si è avuto al ribasso!Diventa come dire si toglie la casa e si ottiene la tenda!Privare del proprio lavoro le persone non è sinonimo ne di progresso ne di civiltà,quello che rimane di una fabbrica dei record produttivi  è il deserto e tanta amarezza.

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