ESPLOSIONI VIOLENTE

Squinzi Giorgio, leader di Confindustria. Grillo Giuseppe detto Beppe, leader del MoVimento 5 stelle. Entrami condividono i loro ultimatum e pressioni con il medesimo argomento: il rischio di tensione che interrompe la pace sociale. Così ieri Squinzi ha deciso di cavalcare l’equino linguaggio, che vorrebbe essere politico ma politico non è, dichiarando: “Se non si fa qualcosa contro una disoccupazione al 12% e al 40% tra i giovani ( ma le stime ufficiali degli enti di regime non davano dati nettamente inferiori??? ndr) c’è il rischio di esplosioni violente”. Il parafascista Grillo aveva invece dichiarato di essere l’unico e […]
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Squinzi Giorgio, leader di Confindustria. Grillo Giuseppe detto Beppe,
leader del MoVimento 5 stelle.

Entrami condividono i loro ultimatum e pressioni con il medesimo
argomento: il rischio di tensione che interrompe la pace sociale.

Così ieri Squinzi ha deciso di cavalcare l’equino linguaggio, che
vorrebbe essere politico ma politico non è, dichiarando: “Se non si fa
qualcosa contro una disoccupazione al 12% e al 40% tra i giovani ( ma le
stime ufficiali degli enti di regime non davano dati nettamente
inferiori??? ndr) c’è il rischio di esplosioni violente”.

Il parafascista Grillo aveva invece dichiarato di essere l’unico e
ultimo baluardo prima dell’esplosione incontrollata di rabbia di
lavoratrici e lavoratori nelle strade.

Questo è il Paese che martella con il giovanilismo deviato ed
estremista. Una generazione persa dentro sè stessa capace solo di
sfociare in violente esplosioni di rabbia isolate e demagogiche, che
nulla hanno di politico.

Tra i partigiani combattenti degli anni ’40 comparivano decine e decine
di 18-19enni. Tra i partigiani combattenti degli anni ’70, quelli che
decisero di riprendere le armi con il congresso dell’hotel Stella Maris,
erano presenti decine di 20enni.

Qualcuno ha ancora problemi a riconoscere la scelta consapevole di tante
e tanti, anche e soprattutto operai, che decisero di portare la guerra
al “cuore dello Stato”. Lo ha fatto almeno a parole il macellaio
Cossiga, ma qualcuno ha ancora mal di stomaco dinnanzi ad una
responsabilità storica rivendicata dagli stessi autori.

Un Paese senza memoria che promuove solo veline di regime che
distinguono i “buoni” dai “cattivi” (classificazioni tipiche borghesi)
non può certo affrontare il futuro.

Tornando ai dati attuali, la CGIA di Mestre (associazione padronale) ha
snocciolato in contemporanea delle dichiarazioni di Squinzi altri dati
significativi: per la pubblica amministrazione le banche hanno erogato
oltre 7,5 miliardi di euro, mentre per le imprese la contrazione è di
-34 miliardi e per le famiglie -5 miliardi di euro di erogazione di
prestiti e sostegno del potere di acquisto.

Intanto ulteriori stime significative indicano il costante calo della
produzione nel nostro Paese (il diciottesimo dato negativo consecutivo)
e l’aumento del debito pubblico per il 2013 al 130,4%.

E Monti continua a raccontare che il risanamento economico è finito ed
ora si deve pensare alla crescita.

E meno male che deve essere crescita, se si pensa che (e questi sono
dati certi) sino al 2015 verranno tagliati ulteriori 30 miliardi di euro
di investimenti e che la pressione fiscale aumenterà di ALMENO lo 0,4%
per il prossimo triennio (solo dall’IMU fino al 2014 verranno recuperati
23,8 miliardi).

Detto ciò, qualcuno indica ancora come estremismo giovanilista le azioni
contro le istituzioni politico-economico-finanziarie. Nessuno ha pensato
di commentare ed argomentare diversamente le parole di Squinzi,
sindacati e partiti “duri e puri” compresi.

Se per Vendola è “fuffa” il decreto legge che sblocca 40 miliardi per
pagare i debiti pregressi dello Stato alle imprese, non c’è una parola
che affronti le dure ed esplicite parole di ammonimento di mister
Confindustria.

Ma se è comprensibile e geneticamente endemica la condivisione del
pensiero di Squinzi da parte di partiti e sindacati, meno comprensibile
è che nessuno abbia pensato a criticare il ragionamento evidenziando che
a spasso non ci sono solo “giovani”. La questione non è generazionale,
semplicemente perchè gente della stessa razza di Squinzi ha lasciato per
strada ultra 40enni e 50enni chiudendo fabbriche ed imprese, lasciandoli
senza alcuna prospettiva di trovare un altro posto di lavoro. A ciò si
aggiungano gli esodati.

Se Squinzi abbia nominato solo i giovani in maniera cosciente e
ponderata, allora dobbiamo interpretare le sue parole (ed il connivente
silenzio politico-sindacale) come un’esplicita chiamata all’adunata per
l’esercito e le forze oppressive borghesi di regime.

Operai costruiamo al più presto il nostro partito unitamente al nostro
esercito. Per la nostra sopravvivenza.

Saluti Operai da Pavia

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1 Comment

  1. Ercole2

    La borghesia è consapevole della gravità della crisi capitalista che scuote tutto il pianeta e si sta già preparando ad eventuali scioperi o rivolte spontanee che potrebbero sorgere spontaneamente in seno al proletariato ,anche se allo stato attuale riescono ancora a gestire “la pace sociale” mentre la voce operaia tarda a farsi sentire come del resto la costruzione del partito internazionale degli operai(MA QUALE)? Da materialisti bisogna prendere atto della realtà ma non verremo mai meno al nostro compito di rivoluzionari ,di denuncia dei servi della pratica parlamentare (borghese) la crisi gioca a nostro favore ,ma dovrà di pari passo radicarsi una coscienza rivoluzionaria DOVREMMO SFORZARCI DI AGGREGARE LE POCHE AVANGUARDIE che militano in pochi gruppi che si richiamano alla continuità della sinistra comunista e soprattutto confrontarsi e fare chiarezza su che cosa ci unisce e cosa ci divide (tattica -strategia -intervento )sforzarsi di non essere autoreferenziali anche questo è un passaggio storico che va compiuto ,non bisogna muoversi in ordine sparso: è una riflessione che pongo a chi frequenta questo sito diversamente i padroni avranno ancor di più buon giuoco .P.S. sarei grato se qualcuno è in grado di chiarificarmi la questioni che ho posto il cosiddetto -CHE FARE?