LOTTE E DEMOCRAZIA

RICEVIAMO E PUBBLICHIAMO Le lotte che stiamo dirigendo e organizzando come S.I. Cobas, nelle coop della logistica, contro lo sfruttamento umano e sociale dei dipendenti, trovano le forze repressive dello stato davanti ai cancelli degli stabilimenti, per dirci che fermare le merci è reato, mentre il lavoro nero, sottopagato, e il clima da caserma che i lavoratori devono accettare all’interno è tutto legale. La mafia nelle coop è legale. Illegali sono i lavoratori che osano opporsi e organizzarsi contro le loro condizioni di sfruttamento. Quando la repressione fisica non basta a fermare le lotte ecco che lo stato interviene, […]
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RICEVIAMO E PUBBLICHIAMO

Le lotte che stiamo dirigendo e organizzando come S.I. Cobas, nelle coop della logistica, contro lo sfruttamento umano e sociale dei dipendenti, trovano le forze repressive dello stato davanti ai cancelli degli stabilimenti, per dirci che fermare le merci è reato, mentre il lavoro nero, sottopagato, e il clima da caserma che i lavoratori devono accettare all’interno è tutto legale. La mafia nelle coop è legale.
Illegali sono i lavoratori che osano opporsi e organizzarsi contro le loro condizioni di sfruttamento.
Quando la repressione fisica non basta a fermare le lotte ecco che lo stato interviene, “democraticamente” è ovvio, con fogli di via (di Mussoliniana memoria) al coordinatore nazionale del S.I. Cobas, e ad altri compagni di lotta, dalla città di Piacenza per tre anni.
Lo stato ha paura, che a causa della crisi che avanza e che si accentua, la lotta dei facchini possa essere un esempio per tutti gli altri lavoratori italiani; non a caso siamo sotto processo a Saronno perché i giudici  vogliono  condannare  26 lavoratori che hanno appoggiato le lotte di Origgio nel 2008.
Come lavoratori non abbiamo dalla nostra parte il presidente della repubblica. Noi lavoratori, produttori della ricchezza, possiamo contare solo sulla solidarietà di altri lavoratori e organizzazioni sindacali, politiche e sociali di classe, convinti che la nostra azione va nella giusta direzione di costruire un mondo senza sfruttati e sfruttatori.
Le lotte sono generate dalla crisi di questo sistema economico che, mentre permette il ladrocinio di stato, dall’altra non è più in grado di “garantire” una vita dignitosa al popolo lavoratore.
Quando i lavoratori lottano, lo stato ed i borghesi (di destra e sinistra) che lo dirigono hanno paura di loro e della loro forza organizzata, per questo cercano di anticipare le misure colpendo i lavoratori che dirigono le lotte stesse per cercare di stroncare quel percorso.
La lezione che dobbiamo trarre da queste vicende è che :COSTITUZIONE, DEMOCRAZIA, DIRITTI  sono parole vuote di fronte a questi livelli di repressione preventiva.
Democrazia e diritti  possono essere praticati nel concreto solo imponendolo con la lotta diretta come avviene nella logistica.
Noi siamo la classe che può mettere in discussione tutto lo stato di cose presenti e che emancipando noi stessi emancipiamo tutto il mondo. Questa è la nostra missione storica, in questa prospettiva dobbiamo organizzare le lotte contro la democrazia e il suo potere che sa solo utilizzare la repressione contro chi lavora perché ha paura .
Non saranno i fogli di via a fermare le lotte dei lavoratori verso la loro libertà.

Milano,14-3-13 – S.I. COBAS  MILANO.

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