I DUE MARÒ E LA RAGION DI STATO

Il Pd, con falsa ingenuità, sventola la bandiera del nazionalismo Nella vicenda dei due marò pugliesi accusati dell’omicidio di due pescatori indiani e da mesi in bilico fra Italia e India sono stati in molti a sventolare la bandiera del nazionalismo. Ultimo fra questi il parlamentare pugliese del Pd, onorevole Antonio Decaro, il quale in una interrogazione ai ministri della Giustizia, della Difesa e degli Affari Esteri chiede chiarezza sulle motivazioni che hanno portato al rientro in India dei due fucilieri di Marina, il barese Salvatore Girone e il tarantino Massimiliano Latorre. Decaro chiede di sapere quali siano le […]
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Il Pd, con falsa ingenuità, sventola la bandiera del nazionalismo

Nella vicenda dei due marò pugliesi accusati dell’omicidio di due pescatori indiani e da mesi in bilico fra Italia e India sono stati in molti a sventolare la bandiera del nazionalismo. Ultimo fra questi il parlamentare pugliese del Pd, onorevole Antonio Decaro, il quale in una interrogazione ai ministri della Giustizia, della Difesa e degli Affari Esteri chiede chiarezza sulle motivazioni che hanno portato al rientro in India dei due fucilieri di Marina, il barese Salvatore Girone e il tarantino Massimiliano Latorre. Decaro chiede di sapere quali siano le iniziative che il governo italiano intende assumere per far sì che i marò siano giudicati in Italia, nel rispetto del diritto internazionale. E se i ministri che si occupano della vicenda, gestita “con modalità imbarazzanti”, non intendano dimettersi.

In particolare Decaro chiede di “sapere quali sono le motivazioni per cui si è giunti all’attuale situazione con il rientro immediato dei due sottufficiali, dopo che il governo italiano aveva fornito ampie rassicurazioni sulla permanenza in Italia”. Inoltre chiede di conoscere “quali iniziative si intendono intraprendere per denunciare questa ennesima violazione degli accordi internazionali; e se si ritenga opportuno interessare formalmente l’Alto Rappresentante per la politica estera e di sicurezza dell’Unione europea”.

Decaro chiede inoltre di sapere “se i Ministri interessati abbiano intenzione di rassegnare le proprie dimissioni, a seguito delle modalità imbarazzanti con cui hanno gestito la vicenda, mettendo a rischio la credibilità del Paese: lo stesso ministro del Lavoro e politiche sociali, Elsa Fornero ha di recente riconosciuto, in una intervista televisiva, che il governo italiano in carica ha perso di credibilità internazionale”.

Nella interrogazione Decaro ricorda poi “che da molti mesi i due militari sono in attesa di un giudizio che sembra non potersi mai celebrare, perché la Corte che li deve giudicare non è stata costituita. È importante precisare che la condotta indiana è contraria al diritto internazionale, perché per i reati commessi a bordo delle navi in acque internazionali è competente solo il Paese di provenienza della nave, in questo caso l’Italia”.

Olè, quanto nazionalismo sbrodola da queste parole! e con quanta falsa e spudorata ingenuità viene esaltato! La borghesia di sinistra è sempre stata la più fedele serva del nazionalismo, in Italia e altrove. Decaro fa finta di non sapere che i due marò, prima sbandierati come eroi, poi sono stati costretti, proprio in quanto militari, a piegare il capo e obbedire alla ragion di stato della borghesia italiana, che è innanzitutto economica.

Perché meravigliarsi? La storia della borghesia in generale, e italiana in particolare, non è forse fatta di sottomissioni alla ragion di stato, alla quale sono stati sacrificati anche suoi stessi grandi esponenti? Di fronte agli interessi politici e, quindi, economici, la borghesia è disposta a mettere da parte chiunque, pur di fare profitto, pur di sopravvivere. E gli affari oggi in piedi con l’India valgono più di 15 miliardi di euro!

SALUTI OPERAI DALLA PUGLIA

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