OPERAI MYTHEN DI CORANA: 4 MESI SENZA SALARIO

Operai da 4 mesi senza stipendio alla ex DIASPA di Corana, comune di 800 abitanti dell’oltrepo pavese. Fino al 2010 contava 90 dipendenti, ora si è arrivati a 66; un anno e mezzo prima la multinazionale indiana del chimico farmaceutico STRIDES ARCOLAB, operante in Italia come STRIDES ITALIA SRL, si era defilata ed a fine 2009 l’azienda veniva messa in liquidazione dalla proprietà. Quel che successe poi lo spiega già nel marzo 2010 Giorgio Mercuri, segretario provinciale FILCTEM-CGIL Pavia: “Questo ha lasciato da sola la dirigenza dell’azienda che ha cercato di restare a galla tenendo aperte le linee di […]
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Operai da 4 mesi senza stipendio alla ex DIASPA di Corana, comune di
800 abitanti dell’oltrepo pavese.

Fino al 2010 contava 90 dipendenti, ora si è arrivati a 66; un anno
e mezzo prima la multinazionale indiana del chimico farmaceutico STRIDES
ARCOLAB, operante in Italia come STRIDES ITALIA SRL, si era defilata
ed a fine 2009 l’azienda veniva messa in liquidazione dalla proprietà.

Quel che successe poi lo spiega già nel marzo 2010 Giorgio Mercuri,
segretario provinciale FILCTEM-CGIL Pavia: “Questo ha lasciato da sola
la dirigenza dell’azienda che ha cercato di restare a galla tenendo
aperte le linee di produzione per evadere gli ordini ma che si sarebbe
presto trovata a dover fronteggiare una forte crisi di liquidità con il
conseguente indebitamento con i fornitori e con l impossibilità di
pagare gli stipendi. “Il maggiore creditore è l’Enel – spiega Mercuri –
mentre gli stipendi sono fermi da un paio di mensilità. A febbraio
scorso l’azienda è stata posta in liquidazione e dal 1° marzo i
dipendenti sono in cassa integrazione straordinaria per un anno” .

Il Tribunale ha poi concesso il concordato preventivo per lo
stabilimento, attualmente affittato alla multinazionale MYTHEN.
Alla fine di questo mese la procedura scadrà.

MYTHEN non paga da 4 mesi gli operai, adducendo la responsabilità
a problemi finanziari legati “al recesso di una maxi commessa da 5
milioni di euro con un grosso gruppo svizzero”, come riporta lo
stesso Mercuri alla stampa locale.

Nel frattempo gli operai vivono in regime di cassa integrazione
ordinaria a zero ore. L’altro ieri il consiglio di fabbrica si è
spaccato tra chi intende intraprendere iniziative di lotta e chi
vuole continuare a lavorare, nonostante lo faccia da dicembre
gratis.

La CIGO scadrà per i 66 operai il prossimo lunedì 8 aprile.

Mercuri non commenta la situazione interna alla fabbrica, se non
con un laconico e vuoto “I lavoratori hanno ragione da vendere a essere
infuriati e a valutare l’ipotesi dello sciopero”.

Mercuri da vero sindacalista di professione non incalza gli operai alla
mobilitazione, prendendo così però posizione a favore di chi vuole fare
finta di niente e continuare la produzione.

I 5 milioni di euro che mancano all’appello sono sufficienti per il
padrone per continuare le attività quotidiane, ma non bastano a
crumiri e sindacalisti per fermare la produzione.

Ipotetici saluti Operai da Pavia

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