RASSEGNA STAMPA
Le Monde 130227
Sogno tedesco, incubo europeo
+ Der Spiegel 130129, Bambini immigrati dai paesi in crisi dell’euro – scolari senza parola, Katja Irle
– Un video del settimanale tedesco Spiegel parla dei nuovi “gastarbeiter”, lavoratori immigrati, in Germania:
– non sono più i contadini turchi dell’Anatolia venuti negli anni Sessanta nelle fabbriche dell’auto,
– oggi sono italiani, spagnoli, greci o dei paesi dell’Est Europa;
– sono laureati nelle migliori università dei loro paesi, rappresentano la “giovane élite europea per l’economia tedesca”.
Le Monde accusa:
Il “sogno tedesco” di Spiegel è l’incubo dell’Europa.
– la Germania Spa rifiuta di delocalizzare le sue fabbriche, neppure quando perde la battaglia industriale;
– il suo neo-protezionismo ha impedito la fusione tra Airbus e British Aerospace per proteggere le fabbriche della Baviera.
– saccheggia i cervelli latini, in fuga dalla disoccupazione endemica.
– In questo quadro non c’è da scandalizzarsi per i risultati delle elezioni italiane: sono uno sferzante NO alle ricette europee, un rifiuto della pozione Merkel-Monti.
– La crisi italiana è la fine dell’era dei governi tecnici inaugurata al G20 di Cannes nel novembre 2011; Merkel e Sarkozy fecero precipitare la caduta del primo ministro greco, Papandreu, ed italiano, Berlusconi.
– Gli italiani sono il secondo popolo a ribellarsi dopo i greci e non saranno gli ultimi:
– chi può prevedere i prossimi risultati elettorali in Francia, con una destra parlamentare in rovina e una sinistra depressa?
– Solo nuove elezioni a un mese di distanza, sotto la minaccia di espulsione dall’euro, consentirono in Grecia una grande coalizione senza le ali estreme.
– Dato che la Germania impedisce il dibattito sulla parità euro-dollaro o euro-yuan, l’aggiustamento delle competitività viene fatto a spese dell’occupazione provocando la disoccupazione di massa, nel Sud Europa e anche il Francia, tornata a livello 1997, da qui la fuga dei cervelli.
– È la sconfitta dell’Europa e dell’euro, il Trattato di Maastricht (1992) si dimostra un disastro;
– le svalutazioni competitive ante-Maastricht erano boccate di ossigeno per compensare il rullo compressore dell’industria tedesca;
– nel 1997, l’allora candidato alla cancelleria tedesca, Schröder, allora considerato un terribile neo-bismarckiano” aveva avvertito: “cosa succederà quando lo strumento svalutazione non sarà più disponibile e l’economia tedesca s’imporrà ovunque grazie ai suoi forti aumenti di produttività con la moneta unica?”.
L’economia si è vendicata del primato della politica, del “progetto politico dell’euro”, il Sud Europa rischia di sprofondare nella crisi politica e sociale.
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Dai dati dell’Ufficio statistico federale tedesco:
Primo semestre 2012 su stesso periodo 2011, immigrati in Germania +15% (+66 000), per un totale di 501 000 (di cui 447 000 stranieri).
– La maggior parte degli immigrati proviene da paesi UE, +24%;
– dei quali la maggior parte viene, come prima dalla Polonia (89 000);
– sono aumentati fortemente gli immigrati dai paesi in crisi:
o + 53% dalla Spagna (+3 900); +78% dalla Grecia (+6 900); Portogallo +53% (+2000);
o dai paesi entrati nella UE nel 2004 +20%, per un totale di 138 000 (da Ungheria +46%);
da paesi entrati nel 2007, +24%, a 88 000.
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