LA TEORIA DEL MALE MINORE

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LA TEORIA DEL MALE MINORE
La piccola borghesia del[k]estrema sinistra alla ricerca continua del [k]meno peggio[k]

La vittoria di Bersani al ballottaggio con Renzi alle primarie del centrosinistra e’ stata salutata non solo apertamente dai seguaci di Bersani e Vendola, ma anche, con malcelata contentezza, da personaggi dell[k]estrema sinistra piccolo-borghese che si aggirano in Italia come i militari giapponesi sbandati che, anni dopo, credevano che la guerra fosse ancora in atto. Nessuno ancora ha detto loro che il loro tempo e’ finito (per quanto non ci sia mai stato)? Piu’ probabilmente, benche’ sia gia’ stato detto apertamente (come dimostrano i risultati delle ultimi elezioni politiche), si incattiviscono a recitare la parte dei giullari alla corte del capitalismo italiano. Uno dei giochi in cui sono particolarmente esperti e’ la [k]teoria del male minore[k].

Oliviero Diliberto, leader del Pdci, lo scorso ottobre a [k]Pubblico giornale[k] aveva dichiarato: [k]Chi dice che, siccome il Pd ha votato le riforme del governo Monti, noi non dobbiamo piu’ parlarci, sta rinunciando a far politica. ([k]) Noi del Pdci l`abbiamo gia’ deciso al nostro congresso dell[k]anno scorso: parteciperemo alle primarie. Per sostenere chi? Vendola, se non sara’ il candidato solo di Sel, ma di tutta la sinistra, oppure Bersani, magari al secondo turno, perche’ l[k]importante e’ che non vinca Renzi[k].

Infatti nei giorni precedenti il ballottaggio riunioni di sezioni e comitati di pidiccini e rifondaroli hanno sentenziato che era opportuno votare per Bersani, come [k]male minore[k], piuttosto che per Renzi. E cosi, chi piu’ convinto, chi un po[k] a malincuore, seguaci di Diliberto e di Ferrero hanno appoggiato Bersani, pur di non darla vinta a Renzi, considerato, con ardita metafora, [k]una testa di ponte della destra nel centrosinistra[k].

Ora inizia a farsi strada un[k]altra applicazione della [k]teoria del male minore[k]. A febbraio converra’ votare Bersani, per non darla vinta a Berlusconi. Si sente dire: vuoi mettere Bersani col puttaniere? Bersani e’ un politico serio, preparato, di sinistra, altro che il pagliaccione di Arcore. Appoggiamo Bersani, dicono quei giullari perdigiorno, votiamolo, qualcosa di sinistra verra’ fuori!

E cosi Bersani, incoronato come il [k]male minore[k], come il [k]meno peggio[k], viene fatto assurgere a [k]uomo della svolta, del cambiamento[k]. Chi di quei giullari vorra’ ricordare le mazzette che Bersani ha preso da Riva, i provvedimenti antioperai votati col governo Monti? Tutto cade nell[k]oblio della ricerca del meno peggio per tirare a campare, perche’ non si ha niente da dire. Un gioco sporco, tipico della politica dell[k]estrema sinistra borghese italiana, gia’ tentato con Prodi e in numerosi altri casi, a livello nazionale e locale. Gli operai pero’ non dimenticano chi e’ Bersani e sono pronti ad accogliere il nuovo candidato del centrosinistra alla poltrona dei presidente del comitato d[k]affari del capitalismo italiano al grido di [k]buffone[k], [k]venduto[k], [k]delinquente[k]. Esattamente come hanno fatto qualche settimana fa gli operai della Irisbus di Avellino.

SPARTACUS

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