IL RICATTO

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Il ricatto occupazionale, seppur meschino, fino ad oggi e’ stato sempre “tollerato”. Abbiamo rinunciato ai nostri diritti, alla sicurezza sui posti di lavoro, abbiamo subito vessazioni, persecuzioni, mobbing, annullamento della dignita’ e perso l’orgoglio di uomini e lavoratori per portare a casa un pezzo di pane. Il ricatto dei Riva e del Governo italiano, ci pone davanti alla rinuncia della salute e della vita, quella nostra e dei nostri figli, quella di uomini e donne innocenti che stanno pagando a caro prezzo il nostro diritto al lavoro, ormai e’ chiaro a tutti quello che succede nella nostra terra. E nessuno creda che la distanza dalla fabbrica, possa salvare le nostre famiglie, perche’ le polveri sottili e i fumi dei camini si propagano fino a centinaia di chilometri. Se noi lavoratori non ci ribelliamo a questo vile ricatto IMMEDIATAMENTE, siamo corresponsabili quanto i nostri carnefici, siamo complici della devastazione della nostra terra e della nostra gente. NON ASPETTIAMO DI RIBELLARCI QUANDO AVREMO PERSO LO STIPENDIO, PERCHE’ SAREBBE VERGOGNOSO, MORTIFICANTE. La storia ci ricorderebbe come gli operai che pur di lavorare, consapevoli di quanto accadeva, hanno preferito sacrificare i loro figli piuttosto che porre fine a un massacro. Quello che accadra’ in futuro non lo sa nessuno, rimanere uniti e lottare per il diritto alla vita e al lavoro, e’ l’unica alternativa, una scelta di giustizia. Riva ha fatto la sua mossa “rispetto tutto cio’ che e’ scritto nell’ AIA, ma restituitemi gli impianti sequestrati”. E’ chiaro a tutti che la Magistratura non dissequestrera’ gli impianti lui ha intenzione di continuare a fare acciaio sulla nostra pelle, cosi come ha fatto fin’ora e, l’eventuale fermo degli impianti, ricadra’ sulla Magistratura, proprio come si e’ voluto far intendere dall’inizio. E’ una partita a scacchi, ognuno fa la sua mossa. Come sempre i pedoni sono i primi ad essere mangiati. I pedoni sono i cittadini e i lavoratori. Il comitato cittadini e lavoratori liberi e pensanti siamo tutti. Nei prossimi giorni saremo davanti alle portinerie, e’ necessario cominciare a pretendere rispetto, lo faremo con iniziative piu’ incisive. Per questo, essere insieme, e’ l’unica via d’uscita.
IO NON DELGO, IO PARTECIPO.

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