PIU’ RICCO SEI MENO TASSE PAGHI

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A scriverlo a chiarissime lettere e’ il recente rapporto di Tax Justice Network, gruppo di esperti giuristi ed economisti che si battono per una maggiore giustizia sociale e che denunciano come i nababbi di tutto il mondo abbiano sinora occultato al fisco tra i 21mila e i 32mila miliardi di dollari.

dal 2005 ad oggi l[k]incremento e’ stato infatti del 16% l[k] anno. I fortunati detentori di queste sterminate ricchezze sono in tutto 10 milioni ma all[k]interno di questa comunita’ di miliardari esiste una super elite composta da appena 91mila persone (lo 0,001% della popolazione globale) a cui e’ riconducibile un terzo dell[k]intero tesoro, vale a dire circa 10mila miliardi di dollari. Ne fanno parte miliardari del software e delle nuove tecnologie, immobiliaristi cinesi e sceicchi ma anche soggetti con cui ufficialmente nessuno vorrebbe avere a che fare come grossi narcotrafficanti messicani o sanguinari dittatori africani e i padroni delle grandi industrie.

Dietro questa gigantesca truffa globale ci sono praticamente tutti i piu’ grandi gruppi bancari occidentali definiti nel rapporto [k]attori chiave per sostenere il sistema globale dell[k]ingiustizia fiscale[k]. Le due banche in assoluto piu’ attive nell[k]agevolare la fuga dalle tasse dei loro facoltosi clienti sono le svizzere Ubs, che attraverso le sue filiali ha trasferito nei paradisi off shore 1.700 miliardi di dollari (in pratica come [k]insabbiare[k] l[k]intero Pil italiano) e Credit Suisse che si e’ [k]limitata[k] a 933 miliardi. Terzo gradino del podio, con 840 miliardi di dollari, per la statunitense e immancabile Goldman Sachs. Proprio a questa banca d[k]affari il presidente del Consiglio Mario Monti che si dichiara [k]in guerra contro l[k]evasione fiscale[k] ha recentemente affidato la valutazione di asset e partecipazioni dello Stato in vista di una loro possibile cessione. Nella top ten compaiono anche Bank of America (643 miliardi), HSBC (390 mld), Deutsche Bank (367 mld), Bnp Paribas (338 mld), Wells Fargo (300 mld) e Jp Morgan (284 mld). In molti casi, ricorda il rapporto, si tratta di banche che hanno ricevuto sostanziosi aiuti pubblici durante la crisi del 2008 e senza i quali sarebbero molto probabilmente fallite.

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