OLIMPIADI: DAL NAZIONALISMO ALL[k]IMPERIALISMO

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OLIMPIADI: DAL NAZIONALISMO ALL[k]IMPERIALISMO
Hanno vinto carabinieri e poliziotti, forestali e finanzieri

Il filo nero del nazionalismo e’ come un corso d[k]acqua che scorre sotto terra e ogni tanto viene in superficie, assumendo a volte persino i tratti di una corda al collo dei popoli oppressi, l[k]imperialismo.
Occasioni tipiche sono le manifestazioni sportive, con sventolio di bandiere, inni nazionali e giuramenti di amor patrio. Ultimo caso le olimpiadi di Londra.

Il giorno dopo la conclusione delle gare Libero, confondendo volutamente i risultati delle gare di singoli atleti o squadre di pochi atleti, scrive che [k]siamo l[k]ottava potenza del mondo, nonostante tutto: lo spread che ci perseguita, la crisi economica, il debito, la politica che annaspa e gli altri, quelli che si considerano migliori di noi, sempre pronti a darci compiti da fare[k]. Che c[k]entra il risultato di alcuni atleti con lo spread e tutto il resto? Una medaglia d[k]oro consola gli operai per i licenziamenti figli della crisi del capitalismo? Che c[k]entrano le vittorie di alcuni sportivi con la chiamata all[k]unita’ nazionale con la quale politici, giornalisti, commentatori e molti degli stessi atleti, tutti ben pagati, ci hanno tempestato nei 17 giorni delle gare? Niente, meno di niente, per chi non adotta la retorica nazionalista per imbolsire e ingannare le menti degli operai e degli altri proletari su una identita’ fra atleti e sfruttati che non esiste.

Ma il Giornale, con le parole di Vittorio Feltri, va oltre il nazionalismo e proclama [k]l[k]Europa prima potenza al mondo[k] perche’ [k]le medaglie conquistate dagli atleti dei Paesi europei superano di gran lunga quelle di Usa e Cina[k]. Per poi saltare su un livello piu’ alto! [k]Ma lo sport in se’ non e’ decisivo per misurare la forza di un continente. Passiamo allora a considerare i livelli economici. Attenzione: la Ue lo scorso anno ha avuto un Pil (prodotto interno lordo) di 12.638 miliardi di euro, gli Usa di 12.265 e la poderosa Cina, oggetto di unanime ammirazione, soltanto di 6.032. Per quanto riguarda i diritti civili, ovvio, siamo in testa; del patrimonio artistico-culturale siamo addirittura monopolisti. Perfino sotto il profilo militare, un[k]Europa piu’ compatta avrebbe il primato assoluto[k].

Tornando alle Olimpiadi val la pena invece di notare che quasi tutti gli atleti che hanno vinto una medaglia (ma si potrebbe dire quasi tutti i 292 atleti partecipanti) fanno parte di un gruppo sportivo delle forze armate (Aeronautica, Carabinieri, Esercito, ecc.), della polizia di stato (Fiamme Oro), della guardia di finanza (Fiamme Gialle), della polizia penitenziaria (Fiamme Azzurre), della Forestale e cosi via. Basta solo citare l[k]appartenenza dei soli vincitori delle 8 medaglie d[k]oro.
Scherma, fioretto a squadre femminile: Elisa Di Francisca, Fiamme Oro, Arianna Errigo (Carabinieri), Ilaria Salvatori (Aeronautica), Valentina Vezzali (Fiamme oro).
Scherma, fioretto individuale femminile: Elisa Di Francisca (Fiamme Oro).
Scherma, fioretto a squadre maschile: Valerio Aspromonte (Fiamme Gialle), Giorgio Avola (Fiamme Gialle), Andrea Baldini (Aeronautica), Andrea Cassara’ (Carabinieri).
Tiro a volo, fossa olimpica femminile: Jessica Rossi (Fiamme Oro).
Tiro a segno, specialita’ carabina 3 posizioni: Niccolo’ Campriani (Fiamme Gialle).
Tiro con l[k]arco maschile: Michele Frangilli (Aeronautica), Marco Galiazzo (Aeronautica), Mauro Nespoli (Aeronautica).
Canoa specialita’ slalom K1: Daniele Molmenti (Forestale).
Taekwondo, categoria +80 kg: Carlo Molfetta (Carabinieri).
E anche coloro che hanno vinto le medaglie di argento e bronzo sono quasi tutti appartenenti alle medesime societa’ sportive.

Questa appartenenza, benche’ sottaciuta, non e’ casuale. Sempre i migliori atleti italiani hanno fatto parte di tali societa’. Cio’ testimonia che oggi, come in passato, solo queste societa’ hanno la disponibilita’ finanziaria per far emergere atleti ad alto livello. Con l[k]assenza di finanziamenti statali per attivita’ sportive serie nelle scuole, nelle universita’, nelle fabbriche e in altri posti di lavoro, nonche’ per libere societa’ sportive costrette con estrema difficolta’ ad autofinanziarsi, le forze armate, la polizia di stato, la guardia di finanza, ecc., hanno sempre ricevuto lauti finanziamenti dallo Stato per primeggiare e dare lustro con lo sport [k]comprato[k] alla propria attivita’, al proprio nome, al proprio simbolo e acquisire continue simpatie popolari. E allora che l[k]inno d[k]Italia nazionalista ed europeista se lo cantino poliziotti e carabinieri, forestali e finanzieri. Gli operai non hanno patria, il loro inno internazionalista e’ quello della propria liberazione dalle catene dello sfruttamento, dell[k]oppressione economica e politica e delle guerre nazionaliste e imperialiste.
SPARTACUS

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