IRPEF, LA NUOVA STANGATA

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Il Duce Mario Monti aumenta l’IRPEF.

Oggi la tassazione Irpef e’ strutturata in questo modo: 1,23% di aliquota base (alzata dal precedente 0,9% con il decreto [k]Salva-Italia[k]) a cui si somma un[k]aliquota regionale che puo’ arrivare fino allo 0,5 per cento. Nelle regioni che devono ripianare buchi della spesa sanitaria questa aliquota potra’ ora salire fino all[k]1,1% portando il prelievo totale al 2,33% del reddito .

Ma non finisce qui perche’ gia’ oggi quando i piani di rientro dal deficit non sono sufficienti scattano aumenti automatici delle aliquote, che con il nuovo regime, potranno cosi raggiungere il 2,63 per cento. Salvo miracoli nel 2013 un aumento dell[k]Irpef piu’ o meno consistente interessera’ otto regioni: Piemonte, Lazio, Abruzzo, Sicilia, Campania, Calabria, Molise e la Puglia, (il cui bilancio e’ stato impugnato due giorni fa dal governo). Potenzialmente stiamo parlando di 18 milioni di contribuenti su un totale nazionale di 41 milioni. In realta’ la misura non dovrebbe interessare i redditi al di sotto dei 15mila euro lordi annui risparmiando cosi quasi la meta’ dei cittadini. E[k] necessario pero’ usare un prudente condizionale perche’ il governo non ha ancora varato il regolamento, atteso da oltre un anno, per rendere operativa l[k]esenzione a favore dei meno abbienti.

Alla fine, come ha calcolato la Cgia di Mestre, tra nuove addizionali comunali e regionali gli italiano verseranno complessivamente 3,5 miliardi di euro in piu’ all[k]anno.

Il Duce sa bene che il debito dello stato non scende, ma la miseria sale

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