IL NAZIONALISMO IN GRECIA

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Grecia, dati e fatti
14 giugno 2012

Da Atene,
Margherita Dean

Una signora anziana, che vive nel centro di Atene, intervistata da un[k]emittente televisiva denuncia come la polizia, da lei chiamata in soccorso mentre sconosciuti, nella notte, cercavano di entrare nel suo appartamento, abbia rifiutato di intervenire. [k]Mi hanno detto che non c[k]erano volanti a disposizione. Allora ho telefonato a quelli di Alba dorata. Sono arrivati in pochi minuti e hanno fatto scappare i ladri[k].

ANDREAS SOLARO/AFP/GettyImages
I neonazisti al fianco dei cittadini, greci: e’ cosi che la formazione e’ riuscita a imporsi nell[k]immaginario di persone che la crisi ha colpito in modo diretto o indiretto e i giorni ateniesi delle ultime settimane, raccontano di un[k]Alba dorata che impazza, forte della vittoria elettorale del 6 maggio.

Poco conta che, da allora, i sondaggi registrassero una flessione dell[k]organizzazione in vista delle prossime elezioni, quelle del 17 giugno; membri e candidati di Alba dorata riempiono quotidianamente le cronache con attacchi a migranti e nemici politici.

Si trova in ospedale un pescatore egiziano, attaccato nel sonno da 7-8 individui che lo hanno sorpreso sulla veranda di casa sua l[k]altro ieri notte, mentre un membro del partito comunista, Kke, e’ stato aggredito ieri sera mentre si trovava al gazebo elettorale. Lunedi, nel corso di un comizio, un candidato di Alba dorata ha promesso ai presenti, qualche centinaio di persone plaudenti, che entreranno negli ospedali e cacceranno i pazienti migranti; si apposteranno fuori dagli asili e allontaneranno i bambini non greci [k]che rubano i pochi posti ai nostri greci figli[k].

L[k]affermarsi di Alba dorata quale presenza costante nella quotidianita’ politica e sociale altro non e’ che il frutto della crisi. In tal senso, il rafforzamento dei neo nazisti va ben oltre i risultati delle elezioni del 17 giugno e questo perche’ sara’ molto difficile, per chiunque formi il nuovo governo, ridare vitalita’ alla Grecia, il cui stato economico e’ al tracollo.

Il Paese, dal 20 aprile si trova fuori dall[k]Ocse, come non [k] marketable country: una decisione della Commissione, volta a permettere che gli stati esportatori assicurino direttamente i crediti alle esportazioni in Grecia, senza passare attraverso le Agenzie a cio’ preposte. L[k]intervento della Commissione si e’ reso necessario dopo che il colosso assicurativo francese, Coface, ha annunciato che non rinnovera’ i contratti di esportazione verso la Grecia. Concretamente, questo implica che le importazioni debbano essere pagate in contanti (per il 2011, il valore totale delle importazioni e’ stato di 54 miliardi), visto che non sono piu’ accettate neanche le lettere di credito emesse da istituti bancari ellenici.

Pure il mercato energetico, pero’, e’ a rischio: i debiti della societa’ elettrica pubblica Dei e di quella di gas naturale Depa stanno delineando uno scenario buio, letteralmente. Entro la fine di giugno, la Dei e’ chiamata a pagare debiti per 600 milioni quando le bollette della luce arretrate sottraggono alla compagnia 1,2 miliardi. Dal canto suo, la Depa non riesce a pagare i fornitori internazionali di gas, creditori di 300 milioni complessivamente. Il turismo, che costituisce il 18 per cento del Pil nazionale, quest[k]anno sta abbattendo ogni record negativo: sono tra il 30 e il 50 per cento in meno le prenotazioni. Le entrate fiscali di maggio sono state del 10 per cento in meno rispetto allo stesso periodo nel 2011 e la situazione non mutera’ fino ai primi di agosto, quando saranno le persone fisiche che dovranno pagare tasse per un valore complessivo, stando ai calcoli del ministero delle finanze, di 9 miliardi. La borsa di Atene ha polverizzato i benefici acquisiti negli 11 anni di permanenza della Grecia nella zona Euro: l[k]indice generale e’ tornato ai livelli del 1990, cosi sottraendo al mercato 182,48 miliardi in cinque anni. Gli ospedali pubblici devono ai fornitori 1,58 miliardi (dati di aprile) e sono costretti a rispondere a una domanda sempre maggiore attraverso personale e finanziamenti in continua diminuzione. A loro volta, le casse pensionistiche sono stremate dalle riduzioni salariali e dalla disoccupazione; il dato ufficiale di quest[k]ultima era del 21,9 per cento a marzo e ogni unita’ percentuale significa una perdita attorno ai 400 [k] 450 milioni di entrate. E cio’ nonostante i ripetuti tagli alle pensioni.

Per ogni bastonata o coltellata inflitta da Alba dorata, suonano le sirene dell[k]allarme socio-economico che attraversa la Grecia.

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