INFORTUNI SUL LAVORO, MA I PADRONI NON SCONTANO MAI LA PENA

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Appena pochi giorni fa’ , i mass media ci avevano raccontato che i due padroni ( lo svizzero Schmidheiny e il belga Cartier ) delle fabbriche italiane produttrici di cemento amianto della oramai famosa purtroppo
multinazionale ETERNIT erano stati condannati a 16 anni di reclusione per i reati di disastro ambientale doloso
e omissione volontaria di cautele antinfortunistiche , sentenza che in molti hanno definito ” storica “.

Ma entrambi i padroni non scontano la pena perche’ sono
liberi e addirittura hanno dichiarato che non risarciranno le famiglie degli operai ( circa 3000 mila ) deceduti a causa delle malattie tumorali conseguite con l’esposizione all’amianto.

E ancora oggi leggiamo della notizia di un’altra sentenza dove il padrone di una impresa edile non scontera’ la pena ,
Pasini di Sesto San Giovanni, seppur condannato dal giudice del tribunale di Monza a 3 mesi di reclusione con la sospensione della pena e la non menzione della
condanna e al risarcimento dei danni per 60 mila euro all’operaio infortunato in modo grave , essendo precipitato da un altezza di 7 metri in cantiere .

Gli operai muoiono al lavoro tutti i giorni o rimangono invalidi per sempre ma i veri responsabili non finiscono in
galera.

I padroni non devono avere pace se gli operai muioiono sul
lavoro come mucche al macello.

Ogni strage , ogni morte bianca rimane
senza colpevoli anche davanti alla giustizia italiana.

Anche oggi altri operai sono morti schiacciati dal crollo dei capannoni delle fabbriche in cui lavoravano.

Anche oggi i famigliari di questi operai deceduti non avranno giustizia.

I magistrati di turno indagheranno ma nessun padrone e’ mai andato in galera e mai nessuno forse andra’.

Perche’ quando gli operai muoiono i padroni non scontano mai la pena ?

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