I TAGLI SERVONO SOLO AD AUMENTARE LA MISERIA

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[k]Nei Paesi che hanno maggiormente cercato l[k]austerity e la deregolamentazione, soprattutto quelli dell[k]Europa meridionale, la situazione relativa alla crescita economica e all[k]occupazione ha continuato a peggiorare”

Nel corso del 2012 il numero dei disoccupati nel mondo aumentera’ ancora raggiungendo la cifra di 202 milioni di persone contro i 196 attuali. L[k]anno successivo, il tasso di disoccupazione a livello mondiale segnera’ quindi il 6,2% a causa soprattutto del peggioramento delle condizioni di accesso al mercato da parte dei lavoratori piu’ giovani. In Italia nell[k]ultimo trimestre 2011 il tasso di disoccupazione ha raggiunto il 9,7%, il livello piu’ alto dal 2001. Il tasso reale, tuttavia, potrebbe essere piu’ alto considerando anche i 250mila lavoratori in cassa integrazione.

Ma i problemi si registrano anche in Giappone e negli Stati Uniti, dove si assiste a una ripresa molto lenta, cosi come in Africa e nei Paesi arabi. Ma il vero problema non e’ solo nelle cifre. Lla situazione stia assumendo un carattere strutturale: [k]alcuni gruppi, specialmente i disoccupati di lungo periodo, sono a rischio di esclusione dal mercato del lavoro. Il che significa che potrebbero non essere in grado di ritrovare un nuovo impiego nemmeno nel caso di una forte ripresa economica[k].

[k]In Grecia, Italia e Spagna il part time non volontario (la sottooccupazione, ndr) e’ relativamente alto, attorno al 50%. In Grecia, Spagna e Portogallo, il tasso di lavoro temporaneo ha raggiunto l[k]80%[k]. In sostanza, in alcune nazioni europee, tra cui l[k]Italia, [k]il livello di occupazione non e’ migliorato mentre il lavoro precario e’ in realta’ aumentato[k].

Dal 2008 al 2012, 40 Paesi hanno modificato la propria legislazione sul lavoro. Nel 60% dei casi queste riforme hanno ridotto la protezione dell[k]impiego per i lavoratori a tempo indeterminato. Nelle economie piu’ forti, la percentuale sale al 76%. Come a dire che tre nuovi provvedimenti su quattro hanno implicato un aumento della precarieta’. In almeno 26 Paesi, ma i dati sono disponibili solo per 40 nazioni, la percentuale dei lavoratori coperti da un contratto collettivo e’ diminuita dal 2000 al 2009 e il processo [k]ha subito un[k]accelerazione con l[k]avvio della crisi globale[k].

Operai continuiamo gli scioperi

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