LA SPAGNA E’ FERMA

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La Spagna si ferma per uno sciopero generale di 24 ore, l’ottavo dalla fine del franchismo, proclamato dai sindacati contro la riforma del lavoro – che rende piu’ facili e meno costosi per le imprese i licenziamenti ( la stessa riforma di Monti) – varata il mese scorso dal governo di centrodestra del premier Mariano Rajoy e contro i tagli antideficit alla spesa sociale.

I lavoratori spagnoli hanno iniziato nella notte uno sciopero generale contro la riforma del mercato del lavoro, raggruppandosi fuori dai mercati all’ingrosso di Madrid e altre citta’, interrompendo le trasmissioni di alcune emittenti televisive e arrestando la produzione in vari stabilimenti automobilistici in tutto il Paese, tra cui quelli di Renault, Seat, Volkswagen e Ford. Il ministero dell’Interno ha comunicato che 58 persone sono state fermate e nove sono rimaste ferite negli scontri avvenuti appena dopo la mezzanotte, quando lo sciopero e’ ufficialmente iniziato. I sindacati spagnoli si oppongono alla riforma in quanto rende piu’ semplici e meno costosi i licenziamenti e permette alle aziende di tagliare unilateralmente i salari. Secondo il governo, invece, l’idea alla base del decreto sul lavoro e’ quella di rendere la Spagna piu’ competitiva appena l’Europa riuscira’ a uscire dalla crisi.

La Spagna verso la paralisi

AUSTERITY – Il tasso di disoccupazione spagnolo e’ al 23%, livello record nel continente, e il dato sale a quasi al 50% per quanto riguarda i soli giovani. Le due principali sigle sindacali spagnole sperano che lo sciopero di oggi riscuota successo, possibilmente piu’ di quello del 2010, quando i lavoratori scesero in piazza contro le riforme, meno aggressive, messe in atto dai socialisti.

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