REGIONE LOMBARDIA, UN COVO DI LADRI

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Il leghista Davide Boni e’ il quarto indagato nell’ufficio di presidenza del Consiglio regionale in questa legislatura. Dei cinque membri originari, eletti il 15 maggio 2010, solo uno, il segretario Carlo Spreafico (Pd), non ha ricevuto avvisi di garanzia. Forse per questo, c’e’ chi al Pirellone scherza su una sorta di ‘maledizione’ dell’ufficio di presidenza’. Il primo a lasciare l’incarico per motivi giudiziari e’ stato Filippo Penati (Pd), ex sindaco di Sesto San Giovanni, ex presidente della Provincia ed ex capo della segreteria politica di Pier Luigi Bersani.

Si e’ dimesso da vicepresidente dopo essere stato indagato per tangenti in una inchiesta sulla riqualificazione delle aree ex Falck e Marelli a Sesto San Giovanni e ora fa parte del gruppo misto. Al suo posto e’ stata eletta lo scorso settembre come vicepresidente Sara Valmaggi, del Partito Democratico. Dopo Penati, e’ toccato all’altro vicepresidente: Franco Nicoli Cristiani (Pdl). L’ex assessore all’Ambiente e al Commercio e’ stato arrestato lo scorso novembre per tangenti. Scarcerato lo scorso 24 febbraio, nel frattempo si e’ dimesso non solo da vicepresidente ma anche da consigliere regionale, ruolo che aveva ricoperto ininterrottamente dal 1995. Nell’ufficio di presidenza ha preso il suo posto un altro consigliere del Pdl, Carlo Saffioti.

L’ultimo in ordine di tempo ad essere arrestato e’ stato Massimo Ponzoni (Pdl), che si e’ costituito lo scorso 17 gennaio, rientrato dall’estero, dopo aver saputo che la Procura di Monza aveva emesso un provvedimento di arresto con l’accusa di bancarotta nell’ambito dell’inchiesta sul fallimento della societa’ Pellicano.

Quello stesso giorno si e’ dimesso da segretario del Consiglio, dove lo ha sostituito Doriano Riparbelli. ”Ringrazio per le dimissioni – aveva commentato allora Boni -, perche’ in questo modo l’Ufficio di presidenza puo’ ricostituirsi completamente e ricominciare a lavorare a pieno regime”. Adesso c’e’ chi chiede a lui di fare un passo indietro. Si dovrebbe dimettere? ”Io non faccio il magistrato – ha risposto il capogruppo della Lega Nord Stefano Galli – ma visto come sono andate le cose con i suoi predecessori credo di si”’.

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