PADRONATO COME OPPIO POPOLARE

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Lo scorso anno Sergio Marchionne, amministratore delegato FIAT, diceva riferendosi alla FIOMche “se qualcuno vuole chiudere le fabbriche in Italia, ce lo dica subito”, sottolineando “20 miliardi di euro di investimento da parte dell’unico esempio europeo di azienda che sposta la produzione dall’est nel proprio Paese”.

FIOM e’ la sigla sindacale piu’ rappresentativa. Marchionne quindi sostiene che piu’ della meta’ degli operai FIAT vuole rinunciare al lavoro. Alcuni di questi li ha accontentati chiudendo Termini Imerese.

L’altro ieri il presidente di Confindustria Emma Marcegaglia ha sostenuto che “il sindacato deve smettere di difendere ladri e fannulloni”. Peraltro parlando di riforma dell’articolo 18 dello Statuto dei Lavoratori.

Secondo Marcegaglia, azienda di famiglia con piu’ di un morto sul lavoro sulla coscienza, gli operai che si riconoscono nel sindacato ( ma tutti o uno in particolare… ?? ) non hanno voglia di lavorare (“scioperano perche’ gioca la nazionale di calcio”, tanto per parafrasare il signore sopra enunciato) e/o RUBANO ai padroni.

Se tutti gli operai iscritti al sindacato rubassero regolarmente probabilmente i soli padroni e finanz-capitalisti italiani non si sarebbero fumati 427 miliardi di euro nel triennio di “crisi” 2007-2009.

Non sono noti casi di operai che negano ai colleghi regolari e precisi salari, che decidono di andare a lavorare in Polonia, Cina o Serbia dall’oggi al domani, che rifiutano pause e riposi ai colleghi, che impongono regole interne estranee a quelle nazionali.

Se qualcuno non ha ancora fatto la frangetta a Marcegaglia e’ perche’ a casa ha ancora il diritto di avere affetti, famiglia, interessi ed una propria vita in generale.

Il mondo degli operai che vogliono il figlio dottore ancora non riconosce universalmente ilpadronato come culto religioso. Gli operai non sono ancora totalmente devoti a chi li mantiene amorevolmente. E poi si dica ancora che quelli “dogmatici” ed “ideologici” siamo noi.

Saluti Operai – Pavia e compagni Lavoratori di Torino

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