Germania, crisi euro, rapporti di potenza

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Germania, crisi euro, rapporti di potenza

Dibattito su futura struttura della Ue; contro (marzo-aprile) e pro (ottobre 2011) Europa a due velocita’, nocciolo duro e periferia

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InternationalePolitik (DGAP) 120101

Avanti ancora [k] Quanta mancanza di coordinazione e’ in grado di reggere l[k]Europa?

– Le crisi hanno accompagnato lo sviluppo della UE, quella recente sta seriamente mettendo alla prova il progetto Europa; sta prendendo forza una Europa nocciolo duro gia’ prospettata dagli anni Novanta, ma c[k]e’ qualcosa di qualitativamente nuovo?

L[k]attuale situazione politica dell[k]Europa e’ simile ma piu’ drammatica di quella del 1994 (Trattato di Maastricht a’ UE, 12 membri)
– La domanda e’: quanta mancanza di coordinazione e’ in grado di reggere la UE, una [k]unione di popoli sempre piu’ stretta[k]? e’ un esercizio di equilibrismo: mantenere un livello sufficiente di comunanza ed evitare che si creino sistemi in concorrenza tra loro, che rendano impossibile una comune direttrice di attacco/avanzata e indeboliscano al UE come insieme.

o il passo avanti in direzione di una maggiore integrazione compiuto oggi dai 17 dell[k]euro e’ dettato dalla necessita’ non da profonde convinzioni;

alcuni di essi (Grecia, Irlanda ad es.) preferirebbero non far parte dell[k]avanguardia.
Le decisioni del vertice del 27 ottobre 2011 in questa direzione differenziano piu’ chiaramente i 17 paesi dell[k]euro da 10 paesi non-euro.
I paesi non-euro saranno semplicemente informati su dibattito e decisioni del gruppo euro.
Anche se i paesi non-euro aderiranno al nuovo trattato, la linea di demarcazione non e’ tra i 26 e il UK, ma tra i 17 euro e il resto della UE, benche’ governo tedesco e partner tentino di sdrammatizzare il rischio di divisione della UE. Con la prevista integrazione graduale aumenteranno le diversita’ tra chi e’ dentro e chi e’ fuori, nocciolo e periferia si distanzieranno ulteriormente.
La vecchia signora democrazia e’ troppo lenta per i mercati globalizzati? Il tempo stringe ma e’ ormai evidente la quasi impossibilita’ di mantenere la fine marzo 2012 come scadenza per il varo del nuovo trattato.
– La UE e’ sotto eccessiva pressione? Da una parte deve combattere i sintomi acuti della crisi, dovendo operare con un sistema incompiuto; al contempo deve riformare le basi della unione economico-monetaria.

La UE era giunta al limite della sua capacita’ di adattamento gia’ con la riforma del Trattato di Nizza durata 10 anni
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Internationale Politik 11.03/04

Il vantaggio della molteplicita’ [k] La Germania e’ il principale usufruttuario dell[k]area dell[k]euro, che qualcuno glielo spieghi

Una unione monetaria europea che non comprende solo i [k]paesi nocciolo duro[k] (Germania, Austria, Benelux, Finlandia e Francia) ha portato negli scorsi anni e porta anche ora alla Germania enormi vantaggi economici, derivanti dall[k]esserne la locomotiva economica.
La Germania non paga alcun tributo economico al suo impegno politico per l[k]Europa, e’ percio’ nel suo interesse appoggiare finanziariamente i paesi che si sono indebitati negli ultimi anni, non ultimo per aver consumato prodotti tedeschi.

o le diversita’ di struttura, sviluppo e congiuntura economici nell[k]area euro portano ad una diversificazione della domanda per l[k]economia tedesca, fattore di crescita piu’ stabile per la Germania di quanto non sarebbe una zona euro economicamente omogenea.

I paesi dell[k]euro assorbono mediamente il 40% dell[k]export tedesco: nel periodo 2000-2008 essi hanno assorbito [k] della crescita complessiva della domanda di merci tedesche.
L[k]approccio attuale di scaricare tutti i meccanismi di riequilibrio sui salari reali dei paesi deficitari e’ autodistruttivo, perche’ l[k]economia tedesca trae vantaggio dal fatto che riesce ad avere un costante surplus commerciale verso i paesi vicini, in particolare in tempi di stagnazione globale.
Non esiste alcuna indicazione empirica che la politica monetaria della BCE sia nella sostanza diversa da quella che la Bundesbank avrebbe scelto per la Germania, se mai la politica BCE e’ stata ancora piu’ espansiva per i paesi della periferia dell[k]area euro.
Il primo vantaggio e’ il [k]Signoraggio[k], cioe’ i profitti derivanti dall[k]utilizzo di una valuta al di fuori della sua area originale;
Secondo vantaggio, le imprese dell[k]area euro non devono preoccuparsi di fluttuazione dei corsi,
– e questo diminuisce i costi delle transazioni.

La Germania ha un mercato piu’ ampio per vendere le proprie merci con la propria moneta nazionale di quello che aveva con il marco.
Terzo vantaggio: l[k]euro ha contribuito a far abbassare i tassi di interesse per i crediti agli investimentiQuarto vantaggio: l[k]euro offre alla Germania la possibilita’ di confrontarsi alla pari nei negoziati internazionali con americani, cinesi, giapponesi o le economie emergenti.
Quinto vantaggio: piu’ grande e’ l[k]unione monetaria meglio puo’ reagire alle crisi valutarie o svalutazioni esterne (!!! N.d.t).

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