FINCANTIERI, OPERAI IN LOTTA

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Fincantieri, operai in piazza
contro il piano di esuberi
Circa mille lavoratori hanno sfilato per le vie di Palermo e hanno occupato per qualche ora i binari della stazione per protestare contro i 140 licenziamenti previsti nel capoluogo siciliano. Sciopero e blocco del traffico anche a Sestri Ponente. Meta (Pd): “Il governo torni a fare politica industriale”
Uno dei presidi in corso in questi giorni di fronte agli stabilimenti di Fincantieri
MILANO – Sciopero a Palermo degli operai della Fincantieri e delle aziende dell’indotto, una protesta culminata con l’occupazione temporanea dei binari della stazione centrale del capoluogo siciliano. La decisione di bloccare il traffico su rotaia e’ stata presa dopo che circa mille lavoratori, dopo l’assemblea in fabbrica, hanno sfilato in corteo per la citta’ diretti verso la sede della prefettura. La protesta e’ stata organizzata da Fim, Fiom e Uilm che contestano il piano industriale del gruppo, in particolare i 140 esuberi previsti a Palermo. “Non accettiamo strumenti coercitivi e chiediamo all’azienda di assegnare una missione produttiva certa per il comparto delle costruzioni navali” dice Francesco Piastra della Fiom. E’ previsto anche un presidio di frotne ai cancelli della fabbrica.

Sciopero ad oltranza e blocco del traffico anche a Sestri Ponente. E’ quanto deciso dai dipendenti della Fincantieri che questa mattina si sono riuniti in assemblea, insieme ai colleghi in cassa integrazione e ai lavoratori delle ditte degli appalti. “Continueremo lo sciopero ad oltranza – ha spiegato Giulio Troccoli, della Rsu Fiom – finche’ non arrivera’ la convocazione dal ministero dello Sviluppo Economico. La Prefettura ci ha assicurato che l’incontro si fara’, tra tra il 9 e il 15 gennaio ma la data non e’ ancora stata fissata. Se nei prossimi giorni non avremo una risposta precisa – ha concluso Troccoli – faremo qualche iniziativa eclatante”.

‘E’ alquanto riduttivo pensare di affrontare la gravissima crisi della cantieristica navale italiana con accordi separati o con ulteriori misure di mobilita’ per i lavoratori senza mettere in campo politiche industriali concrete e di rilancio per Fincantieri”. Lo afferma il deputato e capogruppo del Pd in commissione Trasporti alla Camera, Michele Meta, commentando le manifestazioni dei lavoratori Fincantieri che oggi sono scesi in piazza a Palermo e Genova per chiedere al Governo soluzioni concrete per una vertenza che si trascina da mesi”.

“Insistiamo sulla necessita’ che il Governo torni a fare politiche industriali nel settore della cantieristica – spiega – come auspicato dallo stesso Presidente Napolitano in visita a Genova mesi fa. Per scongiurare la chiusura degli stabilimenti di Sestri Ponente e di quelli marchigiani, siciliani e campani abbiamo presentato da tempo tre proposte concrete : in Parlamento e’ ferma la nostra proposta di legge che prevede la costruzione di navi mangiapetrolio, di cui Fincantieri possiede un brevetto, e che sarebbero finanziate grazie ad un contributo dei petrolieri; da tempo chiediamo di rifinanziare la legge per la rottamazione dei traghetti e delle navi merci che nel nostro Paese hanno anche 60 anni d’eta’ e l’istituzione di un tavolo tecnico con gli operatori del settore per l’innovazione e la costruzione di navi ecocompatibili a propulsione mista elettrica e a carburante. Ci aspettiamo inoltre che l’amministratore delegato di Fincantieri venga a riferire in Parlamento, dopo mesi di silenzio, le novita’ sulla vertenza in atto per aggiornare la Commissione. Poiche’ sono convinto che le misure per la crescita non possano eludere la crisi di Fincantieri ritengo che il Governo, a partire dal Ministro Passera, sapra’ dare risposte concrete, a differenza dei predecessori, alle aspettative dei lavoratori rilanciando un settore strategico per l’industria e l’economia italiana”, conclude.
(02 gennaio 2012)

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