AFGHANISTAN: UCCISI 9 SOLDATI USA

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Afghanistan, violenti combattiment: uccisi 9 soldati Usa

Nove militari statunitensi sono morti in un attacco portato dalle milizie talebane contro un avamposto situato nella provincia di Kunar, al confine con il Pakistan: lo hanno reso noto fonti della missione Nato. I miliziani hanno utilizzato mitragliatrici, lanciagranate e mortai, sparando da alcune abitazioni e dalla moschea del villaggio di Wanat. Gli scontri hanno avuto inizio alle 4.30 del mattino, ora locale, le 2.30 italiane. [k]I ribelli hanno aperto il fuoco contro un avamposto usando armi leggere, mitragliatrici, lanciarazzi e mortai, nascondendosi in abitazioni, magazzini e in una moschea del villaggio di Wanat[k], si aggiunge. Le forze afgane e della Nato [k]hanno risposto con colpi d’arma da fuoco, mortai, artiglieria, e con il sostegno di aerei ed elicotteri. Si registrano perdite in entrambi gli schieramenti.

Altre fonti hanno detto invece che l’attacco e’ avvenuto nella provincia confinante del Nuristan. In precedenza la coalizione guidata dagli Usa aveva annunciato che almeno 40 miliziani erano stati uccisi nelle ultime 24 ore in combattimenti nella provincia di Helmand, roccaforte dei taleban nel sud dell’Afghanistan.

e’ invece di almeno 24 vittime e 27 feriti il bilancio dell’attacco kamikaze compiuto in un bazar del distretto di Deh Dawud, nella provincia dell’Uruzgan, nel sud del paese. Scene di panico si sono verificate a Deh Dawud, quando un kamikaze a bordo di una motocicletta si e’ fatto esplodere nei pressi di una pattuglia della polizia, che stazionava vicino a un bazar affollato. La deflagrazione ha avuto luogo alle 10.30 del mattino, ora locale. e’ stata una strage. A perdere la vita sono stati soprattutto civili. [k]Si e’ trattato di un attentato kamikaze. Almeno 24 persone sono morte e 27 sono rimaste ferite, secondo un nuovo bilancio che rischia di aggravarsi ulteriormente[k], ha detto il capo della polizia provinciale, Juma Gul Hemat. L’attentato non e’ stato ancora rivendicato ma l’Uruzgan e’ un bastione dei talebani e luogo di coltivazione di ampie piantagioni di oppio.

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