PERU’: PROSEGUE LO SCIOPERO DEI MINATORI

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Peru’: manifestanti incendiano sede governo regionale

LIMA – Centinaia di manifestanti hanno dato fuoco ieri alla sede del governo regionale di Madre de Dios, nel Peru’ centrorientale, durante le proteste che hanno accompagnato lo sciopero nazionale indetto contro la politica economica del governo di Alan Garcia. Ne hanno dato notizia fonti locali, precisando che non ci sono vittime.

L’incendio, hanno aggiunto le stesse fonti, e’ scoppiato nelle prime ore del pomeriggio e intorno alle 15.30 ora locale i pompieri non erano ancora riusciti a dominarlo.

Secondo il corrispondente locale di Ideeleradio, un’emittente legata a movimenti per i diritti umani, la sede del governo regionale e’ stata incendiata da contadini, minatori e altri abitanti di Madre de Dios, che avevano respinto attacchi con gas lacrimogeni lanciati dalla polizia anti-sommossa.

Intanto, il numero di persone arrestate oggi durante lo sciopero e’ salito a 200, secondo quanto ha dichiarato il ministro degli interni, Luis Alva. A suo avviso, malgrado la protesta nel paese, la giornata e’ trascorsa “nella normalita’” e “la maggior parte dei cittadini” hanno potuto recarsi al lavoro usando i mezzi pubblici di trasporto.

In aperto contrasto con le valutazioni del governo di Lima, informazioni dei media locali indicano che nelle regioni di Arequipa, Chiclayo, Puno, Trujillo e Chimbote, ci sono state gravi difficolta’ nel trasporto pubblico, si segnalano anche blocchi stradali in varie regioni e molti ospedali, scuole ed esercizi commerciali non hanno aperto.

I partecipanti allo sciopero protestano contro l’aumento del costo della vita, le privatizzazioni e la criminalizzazione dello sciopero. Il governo ha dichiarato illegale la protesta ed ha ordinato lo spiegamento in tutto il paese di 100’000 agenti di polizia, appoggiati da reparti dell’esercito

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