LA STRAGE CONTINUA

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Rogo in capannone per rifiuti, muore operaio rumeno

Una grande fumata nera e densa visibile anche da lontano, dalle spiagge, cosi a Scarlino in Maremma, si e’ diffusa in un battibaleno la notizia dell’ennesimo incidente mortale in una fabbrica. Un incendio in una ditta di smaltimento di rifiuti speciali nel quale ha perso la vita un operaio rumeno di 47 anni. Il rogo si e’ sviluppato nel primo pomeriggio all’interno dell’Agrideco, azienda privata di raccolta e smaltimento di rifiuti speciali. E oltre all’operaio rumeno morto, un altro lavoratore, un operaio di Livorno, e’ rimasto gravemente ustionato ed e’ stato ricoverato in condizioni gravissime al Santa Chiara di Pisa. E altri due dipendenti dell’ Agrideco si sono fatti medicare per sintomi da intossicazione all’ospedale di Follonica.

Secondo le prime ricostruzioni, alcuni operai stavano lavorando dentro un capannone dell’azienda quando all’improvviso e’ divampato il fuoco, alimentato da plastiche e pneumatici presenti tra i rifiuti, che ha innescato l’esplosione delle bombolette spray vuote presenti anch’esse nell’immondizia. Per precauzione i cittadini di Scarlino sono stati invitati a stare in casa e a tenere chiuse le finestre e a limitare allo stretto indispensabile le uscite in strada dalla protezione civile che ha dato l’allarme per il rischio di tossicita’ dei fumi sprigionatisi nell’incendio. Ma poi, dopo le rilevazioni dell’aria fatte dai tecnici dell’Agenzia regionale di protezione ambientale (Arpat) di Firenze e Grosseto, l’allarme in serata e’ rientrato.

[k]La strage continua[k]. Cosi, in una nota congiunta, Alessio Gramolati e Lorenzo Centenari, segretari generali della Cgil Toscana e della Cgil di Grosseto, hanno commentato l’ incidente sul lavoro all’ Agrideco di Scarlino. [k]Il lavoro continua ad uccidere ed e’ davvero insopportabile che qualcuno continui a dichiarare un giorno si e l’altro pure che le norme del decreto sicurezza fortemente voluto dal sindacato e dai lavoratori siano troppo pesanti e penalizzanti – si legge nella nota -. La sicurezza di costruisce nei luoghi di lavoro un momento dopo l’altro, un gesto dopo l’altro[k]. Secondo i due segretari della Cgil, chi presta la propria opera [k]deve essere innanzitutto essere formato, l’ organizzazione del suo lavoro deve considerare la sicurezza il perno centrale intorno al quale costruire ogni sua pratica operativa. In questa direzione in Toscana si sono fatti importanti accordi, sono un patrimonio importante della nostra comunita’ regionale. Ci sono situazioni virtuose da estendere e generalizzare rapidamente. Solo cosi possiamo sperare di interrompere una strage inconcepibile ed ingiusta[k].

L’Inail ha informato il sindacato che in Toscana da gennaio e maggio di quest’anno sono gia’ 25 le vittime del lavoro, [k]3 in piu’ che nello stesso periodo dello scorso anno. Siamo stanchi di contare i morti, il lavoro e’ vita, non puo’, non deve uccidere[k].

[k]Davanti ad una simile tragedia – ha affermato l’assessore regionale all’ambiente, Anna Rita Bramerini – il nostro primo pensiero va alle vittime, ai feriti, all’operaio defunto. A loro e alle loro famiglie va tutta la nostra solidarieta’ e il cordoglio della Regione Toscana. Poi, pero’, sale l’indignazione per questo nuovo incidente sul lavoro. E vogliamo chiarezza, sulle dinamiche e sulle responsabilita’ che gli inquirenti accerteranno[k].

Le operazioni di bonifica del capannone dove si e’ sviluppato il rogo sono giudicate difficili dai vigili del fuoco, che in attesa dell’arrivo del magistrato non hanno potuto recuperare il corpo dell’ operaio romeno morto.

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