CGIL, ASL, COOPERATIVE E REGIONE SE NE SBATTONO DEGLI OPERAI

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dal Coriiere.it
Il video degli studenti nel cantiere Cgil:
operai senza casco
Dichiarazioni di fuoco dei dirigenti sindacali quando hanno visto il filmato. Ma era un loro appalto

MILANO [k] Muratori sospesi sulle impalcature senza imbracature e senza casco. Funamboli che si sporgono a dieci metri d’altezza per afferrare i carichi in arrivo dalle gru. Succede a Milano. In un cantiere della Lega cooperative che costruisce uffici della Cgil e un pensionato universitario. Tutto sotto gli occhi della Asl incaricata di vigilare sulla sicurezza sul lavoro (gli uffici sono a duecento metri). A segnalare il cantiere a rischio tre studenti della Cattolica. Nicola Palma, Andrea Sceresini e Francesco Segoni hanno notato che qualcosa non andava. E hanno consegnato al Corriere un dossier completo di foto, video e relazione scritta. Il cantiere si trova in via Oglio 8, zona centrale. Il terreno era della Cgil di Milano da 25 anni. Quando e’ diventato edificabile, nel 2006, il sindacato lo ha venduto. In cambio non ha ottenuto danaro ma la costruzione di propri uffici sull’ area. Tutta l’operazione sta avvenendo grazie allo stanziamento di oltre un milione di euro da parte della Regione Lombardia.

I ragazzi della Cattolica non si sono accontentati di registrare le infrazioni. Ne hanno chiesto conto al sindacato. [k]Abbiamo preso appuntamento con Francesco Aresu, uno dei responsabili della Fillea[k], raccontano. Inizialmente, gli abbiamo semplicemente chiesto di commentare il nostro video, senza rivelargli di quale edificio si trattava. “Qui nessuno ha il casco – ha notato subito – . Mancano molte imbragature, e pure i ponteggi lasciano a desiderare. Chi non usa il casco va allontanato. Ci vuole fermezza[k]. Gia’ una volta, nel mesi scorsi, il cantiere in questione e’ stato sequestrato. [k]Non e’ il caso di minimizzare – risponde Onorio Rosati, segretario generale della Camera del lavoro di Milano – . Tant’e’ che quando ci e’ giunta voce di irregolarita’ nel cantiere abbiamo chiesto un incontro sia con la Legacooperative che con il consorzio. E abbiamo segnalato il problema alla Asl. La responsabilita’, pero’, non e’ nostra ma di chi sta costruendo (cioe’ il consorzio cooperative Virgilio di Mantova, che a sua volta ha subappaltato alla Itercoop, ndr)[k]. La Asl e’ intervenuta piu’ volte. [k]Abbiamo staccato numerosi verbali. Una volta il cantiere e’ stato anche sequestrato[k], fa il punto Susanna Cantoni, responsabile del servizio sicurezza nei luoghi di lavoro. E adesso? [k]Faremo ulteriori verifiche[k].

Alla fine, il cerino resta in mano alla Legacoop. [k]Su 1.800 cooperative associate puo’ capitare che qualcuna non rispetti le regole. Il rischio di infortuni nei nostri cantieri e’ comunque inferiore alla media[k], cerca di parare il colpo Luca Bernareggi, presidente di Legacoop Lombardia. E allora di chi e’ la colpa? [k]Quello che fa la differenza sono i comportamenti individuali[k], tira le somme Bernareggi. Tradotto: i protocolli per la sicurezza ci sono, ma poi i manovali non li rispettano. Ma la Lega potrebbe espellere le coop che giocano con la salute dei dipendenti? [k]Non possiamo sbattere fuori una realta’ in cui lavorano tante persone per la negligenza di un singolo[k]. Stessa linea anche da parte di Patrizio Sirtori, responsabile della sicurezza del consorzio Virgilio: [k]Nel nostro settore ci sono lavoratori di 50 anni a cui manca una cultura della sicurezza. Ma sarebbe sbagliato allontanare una coop intera perche’ pochi non rispettano le regole [k]. Nessuno tocca il problema delle catene degli appalti al massimo ribasso. O della massiccia presenza di stranieri nell’ edilizia (oltre il 50%). E cosi, sul fronte sicurezza, nessun cantiere e’ al di sopra di ogni sospetto.

Rita Querze’
26 maggio 2008

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