MONTEZEMOLO FA IL BILANCIO DELLE ELEZIONI

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MONTEZEMOLO: LAVORATORI PIU’ VICINI A NOI CHE SINDACATI
(di Andrea Linares e Amalia Angotti)

Nuovo schiaffo di Luca Cordero di Montezemolo al sindacato: dal voto del 13 e 14 aprile viene un responso chiaro, la sconfitta della “casta dei professionisti del veto”, ma anche la conferma che i lavoratori “sono molto piu’ vicini alle posizioni degli imprenditori che a quelle dei sindacalisti”. La platea che ascolta l’ultimo discorso ‘ufficiale’ del presidente uscente di Confindustria, al tradizionale convegno biennale del Centro studi, e’ quella delle grandi occasioni: 2.200 imprenditori, tutti i presidenti del sistema confindustriale, nomi illustri come Sergio Marchionne, Mario Drago, Roberto Colaninno, Corrado Passera, Jose’ Manuel Barroso, Gabriele Galateri di Genola.

E, naturalmente, la presidente in pectore, Emma Marcegaglia. “E’ ormai chiaro – ha tuonato il leader degli industriali – che la trincea dei negoziati infiniti, del rifiuto di guardare con occhi obiettivi la realta’ e soprattutto in che direzione va il mondo, serve solo e soltanto a difendere una casta di professionisti del veto. In quattro anni – ha detto riferendosi alla trattativa sul modello contrattuale – le tre sigle sindacali non hanno voluto o potuto raggiungere un accordo, badate bene, non con noi ma tra di loro”. E’ ora, ha proseguito tra gli applausi della platea del Lingotto, “che il sindacato apra gli occhi e si confronti con il mondo reale, rinunciando a pratiche vecchie, come quegli scioperi rituali e inutili che ogni due anni accompagnano puntualmente i rinnovi contrattuali. Riti logori e vanamente costosi per i lavoratori e per le imprese”. Una situazione paradossale, quella della rappresentanza del lavoro, che fa s[k] che “i lavoratori non si sentano pi[k] rappresentati da forze politiche e sociali incapaci di dare risposte vere ai loro problemi concreti. E sono molto pi[k] vicini alle nostre posizioni che non a quelle dei sindacalisti”.

Un attacco duro al sindacato, quello di Montezemolo, al quale ha fatto eco l’ad di Fiat, Marchionne, che riferendosi all’ ultimo rinnovo contrattuale dei metalmeccanici, ha sostenuto la necessita’ di “cambiare le regole del gioco, in fretta”, perche’ quello e’ un esempio “di come non si devono fare le cose”. Ma dal voto e dalla sconfitta della sinistra che definisce “anti-imprese e anti-mercato”, secondo Montezemolo, arriva un altro segnale, che non si puo’ lasciar cadere: la necessita’ di dare il via “ad una grande, decisa, radicale stagione di riforme”, istituzionali ed economiche. Per questo e’ da accogliere positivamente l’annuncio del premier in pectore Silvio Berlusconi di voler portare al primo Consiglio dei Ministri la detassazione degli straordinari. “Non si tratta solo di un provvedimento che va nella giusta direzione ed e’ gradito ai lavoratori, perche’ ne vedono i benefici – ha commentato il numero uno di Viale dell’ Astronomia – e’ anche un’inversione di tendenza di fondamentale portata nel modello di relazioni industriali”. Bisogna poi mettere mano “ad una profonda riforma del welfare, con un mercato del lavoro piu’ selettivo e flessibile”. Al termine del suo intervento, un Montezemolo visibilmente commosso ha voluto ringraziare tutti i principali rappresentanti del sistema confindustriale. Quelli con i quali ha vissuto “questi quattro anni di lavoro, anni difficili, segnati da campagne elettorali continue e da ripetuti cambi di quadro politico. E’ stata per me un’esperienza impegnativa ma soprattutto entusiasmante”. Una standing ovation ha accolto le sue parole e la ‘chiamata’ sul palco di Emma Marcegaglia, alla quale a maggio passer[k] il testimone al vertice di Confindustria.

“Ci mettero’ tutta l’anima, tutto il mio impegno, tutta la mia capacita’” ha assicurato la ‘signora dell’ acciai[k], anche lei commossa. E Montezemolo le ha voluto dedicare alcuni versi di Goethe: “Nel momento in cui uno si impegna a fondo – ha recitato – anche la Provvidenza allora si muove. Infinite cose accadono per aiutarlo, cose che altrimenti non sarebbero mai avvenute. Qualunque cosa tu possa fare, o sognare di poter fare, incominciala. L’audacia ha in se’ genio, potere e magia: incominciala adesso”.

BONANNI: POPULISTA, COSI’ NON RISOLVE PROBLEMI
Con il populismo, e attaccando i sindacati, non si risolvono i problemi del Paese. Cosi’ il segretario generale della Cisl, Raffaele Bonanni risponde a quanto affermato oggi dal presidente di Confindustria, Luca Cordero di Montezemolo. “Si tratta di un attacco ingeneroso e generico – afferma il numero uno della Cisl – Chi e’ senza colpa scagli la prima pietra. Cosi’ facendo si bloccano solo i necessari processi di riforma e si fa il gioco di chi non vuole cambiare nulla. Non e’ con il populismo o peggio cavalcando le campagne strumentali contro il sindacato che si risolvono i problemi del paese e delle imprese”.

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