MOZZARELLA ALLA DIOSSINA

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dall ANSA
ROMA – La parola fine alla vicenda della mozzarella di bufala e’ ancora lontana dall’essere scritta. Ad aggiungere un altro capitolo e’ stata prima l’autorita’ agricola e vetirnaria di Singapore che ha bloccato la vendita di mozzarella di bufala italiana e poi l’amministrazione generale della quarantena del governo cinese che ha vietato le importazioni di mozzarella italiana e stabilito che tutti gli altri tipi di formaggio italiano devono essere sottoposti a test di laboratorio, prima di che sia consentito il loro ingresso in Cina. Dopo una settimana di intensi scambi tra il governo italiano e l’Unione Europea che aveva chiesto ed ottenuto rassicurazioni in merito ai controlli sugli 83 allevamenti e i 25 caseifici posti sotto sequestro cautelativo, e’ arrivata la doccia fredda dall’Oriente. La diplomazia italiana e’ gia’ all’opera e l’Ambasciatore d’ Italia in Cina Riccardo Sessa, su istruzioni ricevute oggi da Roma, sollecitera’ fin da domani, domenica, le autorita’ cinesi a rimuovere il divieto di importazione. Quanto al peso delle esportazioni italiane in Cina, Sessa ha detto che si tratta di quantita’ ”simboliche” e che l’Italia fornira’ le necessarie garanzie sulla qualita’ dei prodotti italiani ed in particolare della mozzarella di bufala campana, che essendo un prodotto Dop (Denominazione di origine protetta) risponde a specifiche regole di produzione approvate dall’ Unione Europea. Dai 48 milioni di euro derivanti dalle vendite all’estero, pari al 16% del fatturato del settore (che ammonta a 300 milioni di euro) non e’ semplice estrapolare la cifra in valore della mozzarella venduta in Cina anche perche’, come ha spiegato in una nota il Consorzio di Tutela della mozzarella di bufala campana Dop, (che con l’ufficio agricoltura dell’Ambasciata della Repubblica Popolare Cinese a Roma ha in corso da tempo una trattativa), ”sia la mozzarella di Bufala che tutti i formaggi freschi a pasta filata, non riescono a superare la frontiera cinese a causa della quarantena di tre settimane imposta della autorita’ doganali”. Queste restrizioni rende, di fatto, difficili le esportazioni di prodotti freschi verso la Cina. La quarantena e’ imposta perche’ si teme di importare un batterio, l’Enterobacter sakazakii che, stando ai dati forniti dal Consorzio, non e’ presente nelle flore batteriche delle aree mediterranee. Il ministro delle Politiche Agricole, Paolo De Castro che nella mattinata aveva definito la questione ”cambiata al 100%” ha detto di essere in contatto con la Farnesina per ”definire meglio i contorni di questa situazione”. Un piano in due fasi, intanto, e’ stato predisposto dal Ministero della Salute insieme all’Unione Europea che la Regione Campania dovra’ adottare nei prossimi giorni che prevede: controlli ufficiali in tutti (circa 400) caseifici delle province di Caserta, Avellino e Napoli che trattano latte di bufala, il divieto di commercializzare il latte fino all’esito favorevole delle analisi e un’analisi epidemiologica per individuare esattamente l’estensione del fenomeno. Controlli ”necessari” per il responsabile del Centro di riferimento dell’Organizzazione Mondiale della Sanita’ (Oms) Walter Pasini.”I controlli sulla totalita’ dei caseifici vanno benissimo – osserva Pasini – perche’ il campione non e’ mai rappresentativo dell’universo e puo’ riguardare una zona che non rispecchia la totalita’ della realta’ produttiva”. Ma dopo i controlli, secondo Pasini, bisogna capire da dove arriva la diossina che ”non deve esserci nel latte ne’ negli altri alimenti”. Alla luce di questi provvedimenti, secondo la Coldiretti, ”ci sono tutte le condizioni per una seria iniziativa diplomatica che possa contrastare le decisioni assunte, sulla base delle importanti attivita’ di controllo e certificazione effettuate, per limitare il danno provocato dal susseguirsi di dichiarazioni contradditorie che hanno creato confusione e incertezza tra i consumatori a livello nazionale d internazionale”. Il danno economico, finora, ha raggiunto quota 45 milioni di euro, secondo il Consorzio e i tempi di ripresa per il settore sono stimati in oltre un mese.

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