LA LEGGE NON E UGUALE PER TUTTI

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La legge non e’ uguale per tutti

A Potenza, un giudice, utilizzando lo stesso Statuto dei Lavoratori, ha rigettato l[k]articolo 28 (denuncia di attivita’ antisindacale della FIAT) sollevato dalla FLMU [k] CUB contro la SATA di Melfi per il licenziamento politico dell[k]operaio Donato Auria e del delegato Francesco Ferrentino. Secondo il giudice, la FLMU [k] CUB non avrebbe la rappresentativita’ nazionale richiesta, non avendo una presenza in tutte le regioni d[k]Italia, ne’ una consistenza ragguardevole dove e’ presente e non sarebbe firmataria di contratti nazionali. La sentenza antioperaia di un giudice filo padronale? Limitarsi a questo livello di critica sarebbe certamente insufficiente, anche se certamente fondato. Quello che la sentenza molto ben articolata dimostra e’ che il giudice applica la legge e la legge va contro gli operai, anche quella che e’ stata fatta apparentemente per gli operai, come lo Statuto dei Lavoratori.
Auria e’ stato licenziato perche’ coinvolto marginalmente in un[k]indagine sul terrorismo e attivita’ sovversiva, cose da cui risulta, ed e’, estraneo. Ferrentino e’ stato licenziato perche’ ha distribuito, insieme ad altri, un volantino sindacale in cui si denunciavano gli atteggiamenti prepotenti di un capo. Entrambi motivi assurdi per un licenziamento. Il giudice, senza entrare nel merito del fatto, ma utilizzando la legge, li ha fatti invece restare fuori.
L[k]illusione che il ricorso alla magistratura, per l[k]affermazione dei diritti degli operai, sia una strada vincente o addirittura che la condizione stessa degli operai possa radicalmente migliorare attraverso le [k]cause[k], subisce un duro colpo. Se questa sentenza fara’ strada, la maggiore [k]arma[k] in mano al sindacalismo alternativo verra’ resa inservibile. Cade un[k]illusione e si afferma l[k]urgenza di organizzare gli operai sul terreno della lotta e non nei tribunali.

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