I FANNULLONI

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L[k]ammetto, i fannulloni esistono. Negarlo equivale a contrastare l[k]odierna tendenza economica della societa’ capitalistica con argomenti inadeguati. Anzi, negare che ci siano, puo’ solo fare danno allo sviluppo di una alternativa autonoma dal capitalismo, lasciando oggettivamente mani libere alla stessa critica che gli esponenti borghesi stanno portando avanti da tempo su questo terreno.

La prima cosa che ci tengo a dire e’ che, per quanto riguarda i lavoratori pubblici, i sevizi che rendono alla societa’, non hanno nulla di sociale, ma rispondono soltanto alla necessita’ della riproduzione capitalistica della societa’, anche se il loro lavoro e’, per gran parte di esso, immediatamente socializzato. Se assistiamo pero’ sempre di piu’ alla loro privatizzazione, vuol dire questo scambio del lavoro lo si vuole ricondurre nei parametri profittevoli che regolano tutto quanto il sistema.

Possiamo negare le cronache che hanno fatto degli ospedali un luogo di morte anzicche’ di cura? Possiamo negare che la pubblica amministrazione e’ farraginosa con i poveri e celere con i ricchi? Possiamo negare che il fannullone e’ il piu’ delle volte colluso con i poteri economici legali e malavitosi? Possiamo negare che gli ispettori del lavoro sono oggettivamente al servizio delle imprese e non degli operai? Possiamo negare che spesso le amministrazioni pubbliche riproducono diversi doppioni di uno stesso profilo professionale o per incompetenza di chi lo ricopre, o all[k]inverso per umiliare competenze non omologabili al politico di turno, ma che piu’ spesso sono riprodotti per dare incarichi ad amichevole conoscenze e portaborsi politici?

Possiamo negare che con il Ministro di sinistra Bassanini il quale, pur se non vi era bisogno, introdusse la responsabilita’ soggettiva dando ai capo uffici un salario accessorio mensile [k] posizione organizzativa – che il piu’ delle volte e’ uguale allo stipendio di un lavoratore semplice?

No, tutto questo ed altro non possiamo negarlo. Prima di tutto perche’ e’ da molto tempo che non ragioniamo piu’ per antitesi astratte da diventare cosi ingenui e starcene buoni, lasciando ai vari Epifani cosa si nasconde dietro l[k]odierna scoperta che la stessa borghesia fa dei fannulloni.

I fannulloni esistono. E qui il concetto in se’ non esprime altro che un astratto significato. Chi sono i fannulloni?

Montezemolo, piu’ come espressione degli industriali che per parte sua, ha gia’ risolto teoricamente e praticamente questo problema. In fabbrica, fannulloni non sono i vari capi e capetti, spesso oggetti di critica per la loro inadeguata preparazione tecnica, per gli industriali non sono fannulloni, servono per controllare il flusso produttivo e i comportamenti psicologici degli operai.

Allora rimangono gli operai. Prima che la fabbrica si fosse spinta verso l[k]automazione, l[k]operaio, sulla base della scienza del Sg, Taylor poteva essere licenziato per scarso rendimento. Come si fa ora definire fannullone un operaio che deve seguire obbligatoriamente il flusso produttivo automatizzato, se non vuole stare inoperoso e subirne tutte le conseguenze che riguardano la sua vita? Nella fabbrica moderna quindi il fannullone diventa colui che non presta, insieme allo sforzo fisico produttivo, anche quello psicologico sul controllo della qualita’. Se questo e’ sempre piu’ impossibile da effettuare per il flusso continuo dei segmenti dei prodotti da lavorare, funziona lo stesso come una spada nei confronti dei comportamenti di tutti operai.

In definitiva rimangono gli operai ribelli, quelli che organizzano gli scioperi contro l[k]insopportabile caserma che e’ la fabbrica, caserma che non da altro che il rancio giornaliero, dove sei costretto a dire [k]ottimo e abbondante[k], ma che dietro le spalle dell[k]operaio si trama continuamente secondo l[k]imperativo [k] brodo lungo e seguitate ![k].

Invece Epifani, insieme agli altri due maggiori sindacati, ed in linea con gli interessi degli industriali che hanno la necessita’ di [k] fare sistema[k], sono passati dalla fabbrica, dove tutto e’ regolamentato dagli accordi sindacali, ai dipendenti pubblici, presi come riferimento particolare di questo loro scatto moralizzatore.

Chi sono i dipendenti pubblici? La definizione dovrebbe riportare il pensiero alla funzione sociale che svolgono. Funzione che, dagli organi di governo centrali e periferici e della giustizia, scende man mano fino all[k]ultimo spazzino.

Ma qui ci interessa precisare cosa sono i dipendenti pubblici, cosa rappresentano nel meccanismo economico del capitalismo. Essi rappresentano lavoro improduttivo, benche’ molti di questi lavoratori sono costretti ad usare la loro funzione sociale per difendersi dalla tendenza discendente delle loro condizioni di esistenza.

Dopo il lavoro di fabbrica, e’ il lavoro improduttivo che vogliono diminuire, lo vogliono perche’ il [k]fare sistema[k] alla Montezemolo significa per gli industriali ancora meno tasse e ancora piu’ profitti. Eppure i dati nazionali dicono che la ricchezza che va ai salari e’ disunita rispetto agli anni passati. Ma, nun ve abbuffate mai?

Volete ridurre i fannulloni? Diminuite l[k]orario di lavoro nelle fabbriche.

Oppure, dovete spiegare perche’ venti e piu’ anni fa le Poste italiane comprarono da Olivetti una montagna di strumenti informatici e le tennero negli scantinati prima che potessero essere usate pero’ solo dopo la cura dimagrante che costo’ il lavoro a migliaia di lavoratori.

Volete ridurre i fannulloni seguendo l[k]esempio della Confindustria? Allora dovete pensare ad un nuovo impiego. Volete lasciarli senza di che vivere, o ai margini dei parametri della poverta’ moderna? Accomodatevi. Saranno ricostruite le premesse della grande alleanza dei lavoratori, i quali certamente condurranno la lotta per ottenere quello che hanno perso. Ma, si accorgeranno presto che i metodi di lotta non potranno essere piu’ gli stessi, e che per ottenere cio’ che avevano prima dovranno rovesciare il pensiero che ha partorito l[k]argomento insieme alle teste che lo hanno divulgato.

Volete ridurre il costo della politica? Noi l[k]abbiamo la proposta: e’ quella degli operai parigini del 1871. Quanto siete distanti e al di sotto dalla Comune di Parigi operaia, con tutta quanta la vostra filosofia!

Elp 9-2-2008

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