LA POLIZIA PRIVATA DI SALVINI

Il ministro degli interni Salvini si fa proteggere dai poliziotti, li usa come sue guardie del corpo. Strappano striscioni, requisiscono telefoni, zittiscono chi protesta. Caro Operai Contro, l’uso antioperaio della polizia privata sancito con la legge sulla “legittima difesa” dal governo Salvini – 5 Stelle, dà la possibilità ai padroni di assumere legalmente, squadre di poliziotti privati per fronteggiare gli operai che occupano le fabbriche, fino ad aprire il fuoco su di loro. Come pubblicavi qualche giorno fa, riprendendo l’articolo  del sostituto procuratore di Napoli, Henry John Woodcock. Alla legge di questa “legittima difesa” si sommano le norme del […]
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Il ministro degli interni Salvini si fa proteggere dai poliziotti, li usa come sue guardie del corpo. Strappano striscioni, requisiscono telefoni, zittiscono chi protesta.

Caro Operai Contro,

l’uso antioperaio della polizia privata sancito con la legge sulla “legittima difesa” dal governo Salvini – 5 Stelle, dà la possibilità ai padroni di assumere legalmente, squadre di poliziotti privati per fronteggiare gli operai che occupano le fabbriche, fino ad aprire il fuoco su di loro. Come pubblicavi qualche giorno fa, riprendendo l’articolo  del sostituto procuratore di Napoli, Henry John Woodcock.

Alla legge di questa “legittima difesa” si sommano le norme del “decreto sicurezza”, anch’essa varata dal governo Salvini – 5 Stelle, che ha introdotto il reato penale per i picchetti e i blocchi stradali, l’uso su vasta scala di telecamere, droni, daspo, pistole taser, per monitorare e colpire direttamente le lotte, gli scioperi, i cortei e le manifestazioni. Norme e misure peggiori della legge che nel dopoguerra, istituiva i reparti celere della polizia di Stato. Già solo per questo andrebbero abolite. Ma la loro abolizione non rientra nel programma di nessuno dei partiti, che partecipano alle imminenti elezioni europee e amministrative.

C’è poi una polizia privata del ministro degli interni Salvini, o meglio, la polizia di Stato che Salvini usa come sua guardia del corpo, una sua personale polizia privata. La sicumera di Salvini nel colpire i più deboli e la sua strafottenza nei confronti dei suoi oppositori fanno venire in luce, sempre più, piazze e realtà che protestano contro la politica del suo governo, condotta insieme a Di Maio. Salvini nelle interviste e in televisione, anche per aggirare le domande, sovrasta l’interlocutore gonfiando il petto e alzando la voce, abusa della carica di ministro degli interni. Un modo provocatorio che però nelle piazze funziona solo ricorrendo alla forza, all’uso privato della polizia di Stato per zittire i dissidenti e i contestatori.

Ai suoi comizi di Torino e Napoli i disoccupati vengono caricati dalla polizia, a Modena tocca ai giovani. A Bari, Salerno, Brembate (BG), vigili del fuoco e polizia di Stato entrano nelle case private  a sequestrare gli striscioni esposti alle finestre contro Salvini. A Carpi (MO), un manifestante viene portato in questura, con le manette ai polsi, per aver fissato sul tetto di casa uno striscione con la scritta: “canagliume fascista”. Salvini fa sequestrare i telefonini ai manifestanti che, dopo avergli chiesto un selfie, gli ricordano: “non eravamo terroni?” E anche: “se mi offri  un caffè ti restano ancora 49 milioni” – alludendo ai 49 milioni che la Lega ha rubato e non ancora restituiti.

Il capo della polizia Gabrielli, sente il bisogno di giustificarsi: “siamo la polizia di Stato, non una polizia privata al servizio di questo o quel ministro. Togliamo striscioni o simboli che possono provocare turbativa per i comizi elettorali”.

Intanto arrivano i risultati negativi per la Lega, nelle elezioni in Sicilia. E di seguito le notizie di indagini e arresti per politici di primo piano della Lega, come a Legnano città simbolo del carroccio, dove il monumento di Alberto da Giussano ricorda che qui fu sconfitto il Barbarossa. Per evitare d’imbattersi con il crescente dissenso, Salvini rinuncia al comizio di Napoli.

Tuttavia, mentre in molte città fioriscono dai balconi e dalle finestre gli striscioni, contro il ministro degli interni del governo che attacca gli operai, immigrati compresi, e ha dato ai padroni la possibilità di reprimere le lotte, ingaggiando squadroni di polizia privata, con licenza di sparare sugli operai, Gabrielli capo della polizia, si preoccupa che gli striscioni creano “turbativa”.

Altro che “prima gli italiani”! a Verona feudo del carroccio, sullo striscione anti Lega issato su un palazzo c’e’ scritto: “Prima gli esseri umani” e da Firenze: “Portatela lunga la scala, siamo al 5° piano”. In pochi  giorni dal Nord al Sud gli striscioni contro Salvini non si contano più: a decine a Campobasso e poi, Firenze, Salerno, Milano, Avellino, Carpi, Catanzaro e ancora Napoli, ecc. Ormai per la polizia rimuovere gli striscioni, è come svuotare il mare con un mestolo. Anche il Papa sbatte ufficialmente la porta in faccia a Salvini, rifiutandosi di riceverlo per la sua politica contro i migranti.

Uno stop a Salvini arriva dai portuali di Genova, gli storici “camalli”: sono pronti a “chiudere il porto” non alle persone, ma ad una nave saudita carica di armi, che potrebbero essere utilizzate contro i civili in Yemen.

Nella sua cavalcata Salvini rischia di perdere le staffe e il controllo del cavallo. Ma per disarcionare lui e le misure discriminanti del suo governo, compresa quella criminale di sparare sugli operai che occupano la fabbrica, c’è bisogno che gli operai mettano in campo con più decisione la loro forza.

Saluti Oxervator

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