Risparmiare sulla pelle degli operai

Tariffe INAIL tagliate di un terzo. Nelle tasche dei padroni 600 milioni di euro. L’INAIL avrà la scusa di ridurre le prestazioni sugli infortuni. Gli operai continueranno a rovinarsi la salute lavorando fino alla morte. Sono oltre quattro al giorno, più tre per malattie professionali.   Caro Operai Contro, la manovra finanziaria 2019 del governo Conte, prepara un altro bel regalo per i padroni: non dovranno più versare all’Inail 600 milioni di euro, equivalenti ad un terzo del bilancio Inail, precisamente il 32,72%, come specifica Il Sole 24 ore. Il motivo di questo nuovo regalo ai padroni sarebbe il […]
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Tariffe INAIL tagliate di un terzo. Nelle tasche dei padroni 600 milioni di euro. L’INAIL avrà la scusa di ridurre le prestazioni sugli infortuni. Gli operai continueranno a rovinarsi la salute lavorando fino alla morte. Sono oltre quattro al giorno, più tre per malattie professionali.

 

Caro Operai Contro, la manovra finanziaria 2019 del governo Conte, prepara un altro bel regalo per i padroni: non dovranno più versare all’Inail 600 milioni di euro, equivalenti ad un terzo del bilancio Inail, precisamente il 32,72%, come specifica Il Sole 24 ore.

Il motivo di questo nuovo regalo ai padroni sarebbe il calo degli infortuni sul lavoro e delle malattie professionali. Usiamo il condizionale perché Salvini e i risparmiatori del governo Conte sulla pelle degli operai, nascondono che si tratta di un calo conseguente ad un forte calo degli occupati nell’Industria, nell’Agricoltura, e una forte crescita nei Servizi. Non si tratta di un calo delle morti sul lavoro, tantomeno di una maggior prevenzione e sicurezza sul lavoro da parte delle aziende, anzi proprio nell’Industria (Costruzioni comprese) e nell’Agricoltura, si può dire che i morti sul lavoro siano più che aumentati, in proporzione alla ridotta occupazione in questi 2 settori.

Ma il dato generale per loro dice che gli infortuni sul lavoro sono diminuiti. Tutti d’accordo nel governo Conte, fino allo slinguone Lucibello direttore dell’Inali, a tagliare 600 milioni dalle assicurazioni Inail, lasciando questi soldi nelle tasche dei padroni.

Così l’Inail avrà il pretesto per avviare la riduzione delle prestazioni, agli operai infortunatisi o colpiti da malattia professionale. Con un terzo in meno dei fondi a disposizione, già tagliati dagli ultimi governi, l’Inail imporrà la prematura chiusura dell’infortunio. Toccherà rientrare al lavoro non ancora riabilitati, in alcuni casi indossando tutori da comprare a spese proprie. Sarà più difficile ottenere il riconoscimento d’invalidità, ed il relativo sussidio mensile. Mentre si fa un gran chiasso sul taglio delle pensioni d’oro, non ancora avvenuto, rischiano di essere revocate o tagliate le pensioni d’invalidità in essere.

Molti infortuni non risultano tali perché il ricatto del licenziamento, in una situazione di generale occupazione precaria, fa si che molti operai, quando si fanno male, invece di andare in infortunio si mettono in malattia, per evitare che a seguito dell’infortunio il padrone debba versare una maggior somma per l’assicurazione all’Inail.

Gli operai dell’Industria e dell’Agricoltura sono diminuiti, ma in entrambi i settori è aumentata la loro esposizione a rischio infortuni. Sottoposti ad un maggior sfruttamento, s’infortunano e più di prima perdono la vita per il lavoro, ma le statistiche ufficiali non rilevano le reali specificità di questa strage.

L’Inail comunica che il totale degli infortuni sul lavoro, compresi quelli mortali, dal 2000 al 2017 scendendo da 1,1 milione a 650 mila, registrano un calo del 40,9%. Ma all’interno di questo calo: “le morti sul lavoro non sono mai diminuite”, come precisa l’Osservatorio indipendente degli infortuni sul lavoro di Bologna, che aggiunge: “non sono mai state così tante da quando 11 anni fa, è stato aperto l’Osservatorio”.

Nei 3 anni dal 2015 al 2017 i morti per il lavoro certificati dall’Osservatori di Bologna, compresi gli itineri sono stati 4080, una media di 1360 l’anno. A questi vanno aggiunti i decessi per malattie professionali che nel 2016, (ultimo dato Inail disponibile), sono stati 1297. Sommando i 2 dati si hanno 2657 morti in un anno, ossia più di 7 morti per il lavoro al giorno, per 365 giorni, morti per il profitto dei padroni.

Invece di intervenire urgentemente per fermare questa strage, Di Maio ministro del lavoro del “cambiamento”, fa scena muta. Salvini del taglio dell’assicurazione Inail ne ha fatto un cavallo di battaglia. Ha preso il testimone dai precedenti governi, che hanno già fatto risparmiare ai padroni 1,2 miliardi all’anno per 5 anni: Letta per il triennio 2014-2016, Renzi per il triennio 2017-2019. A questi si aggiungerebbero quelli della manovra finanziaria di Conte, 600 milioni che anche Lucibello il direttore dell’Inail, non vede l’ora di regalare ai padroni, perché – ha dichiarato – “le aziende pagano più di quanto ricevono”.

Che egoisti questi operai, dissanguano i padroni che devono accontentarsi dei profitti e di “soli” 7 operai che ogni giorno muoiono per i loro profitti.

Saluti Oxervator

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