Francia: gli studenti si uniscono alla rivolta

La rivolta partita dagli aumenti della benzina si sta allargando ad altre categorie con rivendicazioni diverse, come gli studenti. Gli operai,i lavoratori hanno dimostrato che si acquistano nuovi alleati dimostrando che si è forti contro il nemico La rivolta si allarga. Non si ottiene niente con le elezioni e le proteste pacifiche. La mobilitazione studentesca sta continuando oggi per il quarto giorno con tensioni e blocchi in diverse città della Francia . Almeno 146 persone sono state fermate a Mantes-la-Jolie, nell’hinterland di Parigi, dopo scontri e danneggiamenti dinanzi a un liceo nel quadro delle proteste studentesche contro la riforma […]
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La rivolta partita dagli aumenti della benzina si sta allargando ad altre categorie con rivendicazioni diverse, come gli studenti.

Gli operai,i lavoratori hanno dimostrato che si acquistano nuovi alleati dimostrando che si è forti contro il nemico

La rivolta si allarga.

Non si ottiene niente con le elezioni e le proteste pacifiche.

La mobilitazione studentesca sta continuando oggi per il quarto giorno con tensioni e blocchi in diverse città della Francia . Almeno 146 persone sono state fermate a Mantes-la-Jolie, nell’hinterland di Parigi, dopo scontri e danneggiamenti dinanzi a un liceo nel quadro delle proteste studentesche contro la riforma dell’Istruzione.

Scontri violenti anche a Marsiglia fra studenti in sciopero e polizia. I giovani hanno dato alle fiamme dei cassonetti nella zona del Porto vecchio e della gare Saint-Charles. Davanti al liceo Victor Hugo, vicino alla stazione ferroviaria, alcune auto sono state rovesciate e date alle fiamme.

Scontri fra studenti e polizia anche a Nizza, dove 33 persone sono state fermate dopo violenti scontri attorno ad uno dei licei più grandi della città, il Parc Imperial, con oltre 1.700 allievi.

La protesta, con scontri e barricate, è dilagata anche a Montpellier e nei centri vicini, con saccheggi e danneggiamenti. Due studenti sono rimasti leggermente feriti negli scontri a Beziers, dove due auto sono state rovesciate e bruciate, altre danneggiate. Otto persone sono state fermate.

La Polizia della borghesia francese affronta i rivoltosi con le armi in pugno.

Ma la preoccupazione maggiore del governo Macron e dei borghesi riguarda le annunciate manifestazioni del fine settimana, soprattutto a Parigi. La prefettura della capitale ha chiesto ai commercianti dell’area degli Champs-Elysées di “chiudere le loro porte e gli accessi” per la quarta giornata di proteste dei “gilet gialli” in programma per sabato. Resterà chiusa per tutta la giornata di sabato anche la Tour Eiffel.

I commercianti sono tenuti a “chiudere gli accessi” il giorno della manifestazione ma anche a “sensibilizzare il loro personale sui rischi”, si legge in un avviso diramato dalla prefettura ai commercianti. Una decina di musei e teatri parigini rimarranno chiusi, fra questi il Grand Palais e il Petit Palais, il museo d’arte moderna della Ville de Paris, il Musée de l’Homme e il Musée des Arts et Metiers.
Lo scontro che si è aperto in Francia non può terminare con un compromesso la rivolta va verso lo scontro armato.

Un giovane

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1 Comment

  1. campagnadiprimavera

    Individuare, intercettare e rendere inoffensivi i provocatori.
    Sto ovviamente parlando di chi poggia le chiappe sulle poltroncine del parlamento nazionale (nessuno escluso).