La strage di operai ignorata dal governo Conte

Caro Operai Contro, mediamente 4 operai muoiono ogni giorno sul lavoro, per 365 giorni l’anno. Senza contare i feriti, quanti restano invalidati e le malattie professionali. Eppure questa ecatombe non ha trovato spazio nel programma di “cambiamento” del governo Conte, subentrato dopo 5 anni di governi del Pd. L’Osservatorio indipendente di Bologna segnala che: “Quest’anno supereremo ogni record da quando nel 2008, è stato aperto l’Osservatorio. Ma è stato sempre un crescendo, altro che cali”. Come detto, questa strage ed il suo “crescendo” è totalmente ignorata dal governo Conte. A Salvini non frega niente, essendo già molto impegnato a […]
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Caro Operai Contro,

mediamente 4 operai muoiono ogni giorno sul lavoro, per 365 giorni l’anno. Senza contare i feriti, quanti restano invalidati e le malattie professionali. Eppure questa ecatombe non ha trovato spazio nel programma di “cambiamento” del governo Conte, subentrato dopo 5 anni di governi del Pd.

L’Osservatorio indipendente di Bologna segnala che: “Quest’anno supereremo ogni record da quando nel 2008, è stato aperto l’Osservatorio. Ma è stato sempre un crescendo, altro che cali”.

Come detto, questa strage ed il suo “crescendo” è totalmente ignorata dal governo Conte. A Salvini non frega niente, essendo già molto impegnato a colpire gli operai, con la caccia ad una delle loro fasce più debole: la forza lavoro immigrata. E non frega niente al governo Conte, che con tutti i suoi saltimbanchi e marpioni, ha ereditato senza fiatare, la legislazione del lavoro e dell’antinfortunistica, vigente al suo insediamento.

A imprimere un impennata a questa ecatombe, sono anche le nuove norme sull’antinfortunistica, introdotte dalla “riforma” del governo Renzi, con i controlli dell’Ispettorato del Lavoro crollati del 34%, con l’Inps che si è vista tagliare 300 ispettori, causando insieme all’escalation di infortuni, anche un crollo di 322 milioni di euro del recupero dei contributi previdenziali, pari ad un meno 28%. Soldi che rimangono nelle tasche dei padroni.

Di questo sabotaggio all’antinfortunistica, poteva forse preoccuparsene Di Maio dopo la clamorosa presa per il culo degli operai? Come si ricorderà, in vista delle elezioni del marzo 2018, e precisamente il 2 dicembre 2017, Di Maio pur di prendere voti dichiarò: “Vogliamo abolire il Jobs act. E sopra i 15 dipendenti vogliamo ripristinare l’articolo 18”. Arrivato al governo non ha fatto niente di tutto questo, e come i suoi predecessori, ha ereditato e legittimato anche le condizioni di lavoro più schiavistiche: dai braccianti ai contratti usa e getta. Ed ha inoltre prorogato la condanna a morte degli operai dell’Ilva e della maggioranza degli abitanti di Taranto, i meno abbienti che non possono trasferirsi altrove.

Una importante causa degli infortuni sul lavoro, consiste nell’accettare da parte degli operai, qualsiasi posto di lavoro, qualsiasi cambio di mansioni, anche le più rischiose, per paura di essere licenziati. Una paura fondata sul ricatto dei licenziamenti facili, introdotti dalla Fornero e dal Jobs act.

Di Maio e il governo Conte, considerano la mattanza quotidiana degli infortuni sul lavoro, una normalità, un prezzo da pagare se vuoi avere un posto di lavoro. Un prezzo che gli schiavi salariati devono mettere in conto, e ringraziare il padrone se non passa da tutti a riscuotere, prendendosi col profitto anche la tua vita in un colpo solo.

La media giornaliera sfiora i 4 infortuni mortali, quindi alcuni giorni sono di meno, altri di più.

Finora i mass media si accorgevano delle tragedie sul lavoro, quando i morti in un solo giorno erano di più.

Ora con l’aumento degli infortuni mortali, si è alzata anche l’asticella sotto la quale i plurimi infortuni quotidiani sul lavoro, non fanno più notizia.

E’ quanto successo qualche giorno fa, venerdì 12 ottobre 2018, 5 morti sul lavoro passati sotto silenzio. Idem mercoledì 10 ottobre 2018, con 4 morti sul luogo di lavoro.

Occorre organizzarsi in fabbrica e sui posti di lavoro, per combattere lo sfruttamento operaio che produce, infortuni, malattie professionali, invalidi e morti. Bisogna superare l’inerzia del sindacalismo dell’aristocrazia operaia, rimasto fermo e muto, mentre la Fornero con il governo Monti, e poi il governo Renzi con il Jobs act, hanno posto gli operai sotto ricatto dei padroni, di gran lunga molto più di prima.

Con la “riforma” o meglio, il sabotaggio dell’antinfortunistica varato dal governo Renzi, “Quest’anno supereremo ogni record”, segnala l’Osservatorio indipendente di Bologna. I morti sul lavoro dal 1° gennaio al 14 ottobre 2018 sono “oltre 1100”, compresi quelli sulle strade e in itinere.

Saluti Oxervator

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