Manifesto razzista di Salvini: i 5 Stelle si adeguano?

Caro Operai Contro, dalle piazze di tutta Italia, Beppe Grillo mandava affanculo la politica del Palazzo. Sull’onda di quella protesta è nato, e oggi è al governo con la Lega, il Movimento 5 Stelle. I suoi uomini nel Consiglio dei Ministri del governo Conte, hanno prontamente votato il nuovo manifesto di Salvini contro gli immigrati: “Sicurezza e immigrazione”. Che salto! Dai vaffanculo al Palazzo, ad allineati col razzismo di Salvini! Quando questo decreto arriverà in Parlamento per essere discusso e votato, cosa faranno i parlamentari 5 Stelle? Manderanno affanculo il razzismo propinato da Salvini, e con lui la politica […]
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Caro Operai Contro,

dalle piazze di tutta Italia, Beppe Grillo mandava affanculo la politica del Palazzo. Sull’onda di quella protesta è nato, e oggi è al governo con la Lega, il Movimento 5 Stelle. I suoi uomini nel Consiglio dei Ministri del governo Conte, hanno prontamente votato il nuovo manifesto di Salvini contro gli immigrati: “Sicurezza e immigrazione”. Che salto! Dai vaffanculo al Palazzo, ad allineati col razzismo di Salvini!

Quando questo decreto arriverà in Parlamento per essere discusso e votato, cosa faranno i parlamentari 5 Stelle? Manderanno affanculo il razzismo propinato da Salvini, e con lui la politica del Palazzo, o voteranno anche loro accodandosi a lui, scegliendo così di mantenere il cadreghino in Parlamento?

Se un ministro degli Interni (Salvini), presenta un decreto denominato “Sicurezza e immigrazione”, ignorando che ogni giorno in barba alla sicurezza, 4 operai muoiono negli “infortuni” sul lavoro, vuol dire che questo Ministro andrebbe subito rimosso. Ma i 5 Stelle non sembrano di questo parere.

Se un Consiglio dei Ministri approva all’unanimità questo decreto, anche il governo (Conte), andrebbe subito mandato a casa. Lo potrebbero fare gli operai se organizzati, sembra remota la possibilità che lo facciano i 5 Stelle, se pur organizzati.

Con i vaffanculo, a suo modo, questa fascia della piccola borghesia aveva individuato un sistema sociale marcio, ma per ribaltarlo davvero, dovranno affidarsi ad un’altra classe sociale, la classe degli operai, che nella piramide sta subito sotto alla piccola borghesia. Gli operai non lasceranno le cose a metà, andranno fino in fondo, avendone potenzialmente le forze per farlo, in quanto classe antagonista alla borghesia.

L’obbiettivo del decreto “Sicurezza e immigrazione” dice lo stesso Salvini, è “un passo avanti per un paese più sicuro”. Come dire che gli operai e la tutela della loro sicurezza, non riguardano il “paese”. Anche per questo il governo Conte andrebbe mandato a casa.

Con il decreto “Sicurezza e immigrazione”, approvato dal Consiglio dei Ministri, il governo Conte assume e ufficializza la guerra di Salvini contro gli immigrati, accanendosi contro quella parte fra le più disagiate degli sfruttati e dei poveri.

 Basta vedere cosa dicono i contenuti del decreto: “Sicurezza e immigrazione”.

1) Revoca della cittadinanza agli stranieri considerati minaccia per la sicurezza nazionale. Di conseguenza: espulsioni.

2) Abrogazione dei permessi di soggiorno per motivi umanitari. Di conseguenza: espulsioni.

3) Sospensione della richiesta d’asilo in caso di condanna di primo grado. Di conseguenza: espulsioni.

4) Ampliamento dei reati che provocano la revoca del permesso di rifugiato. Di conseguenza: espulsioni.

5) Protezione umanitaria “normata”, ovvero ristretta a solo 6 fattispecie specifiche. Di conseguenza: espulsioni.

6) Poiché le espulsioni richiedono i permessi dei paesi di provenienza, i tempi vanno per le lunghe, così Salvini ha introdotto nel suo decreto, il raddoppio dai 3 ai 6 mesi la carcerazione nei Centri per il rimpatrio. Periodo che si allungherà ulteriormente, finché non arrivano i permessi. Ancora per complicare la vita agli immigrati, Salvini ha raddoppiato i tempi, dai 2 ai 4 anni, della concessione della cittadinanza per matrimonio e per residenza.

Invasato com’è di razzismo, Salvini non si rende neanche conto che, il solo fatto di individuare e collocare preventivamente esseri umani in un decreto in nome della “sicurezza”, significa discriminarli in partenza e quindi averli già pregiudizialmente giudicati e condannati.

In più c’è l’aggravante che questo manifesto razzista, sia stato votato dal Consiglio dei Ministri.

A quella parte di piccola borghesia che ha votato e spinto al governo il Movimento 5 Stelle, converrà vigilare sui loro “rappresentanti”. Non è la prima “incongruenza” o promessa tradita dai 5 stelle.

E non vale la giustificazione “che da poco sono al governo”, perché siamo davanti al fatto che i contenuti delle loro promesse, vengono affrontate dal governo Conte, con soluzioni contrarie o distorte rispetto quanto promesso.

Vediamo un esempio. Il 2 dicembre 2017 Di Maio aveva ufficialmente dichiarato: “Vogliamo abolire il Jobs act. E sopra i 15 dipendenti vogliamo ripristinare l’articolo 18”. Di Maio si era impegnato a fare questo, con il “Decreto dignità”, ma come si è visto ha solo riconfermato ciò che aveva introdotto il governo Renzi, con in più l’aggravante della reintroduzione dei Voucher in agricoltura e alcune attività del terziario. Tante promesse, tante bugie colossali, servite a raccogliere valanghe di voti e consensi.

Ora il decreto “Sicurezza e immigrazione “ andrà al presidente della Repubblica, e poi in Parlamento per essere discusso. Vedremo se i parlamentari dei 5 stelle vi si opporranno, o si accoderanno a Salvini, restando comodi e ben saldi sul cadreghino.

Saluti Oxervator

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