IL JOBS ACT DI RENZI E LE FROTTOLE DEL M5S

A partire da lunedì 24 settembre 189mila OPERAI tra cui 140mila metalmeccanici sono a rischio licenziamento per la scadenza degli ammortizzatori sociali (cassa integrazione per cessazione e contratti di solidarietà) non più rinnovabili a causa delle limitazioni imposte dal Jobs Act. La cig in deroga fino ad oggi veniva utilizzata dalle aziende che non potevano più accedere alla cassa e ordinaria e straordinaria. Il M5S durante la campagna elettorale affermava che la prima cosa che avrebbero fatto unqa volta andati al governo sarebbe stata quella di abolire il Jobs Act. Il M5S ha dimenticato Di Maio, visitando la settimana […]
Condividi:

A partire da lunedì 24 settembre 189mila OPERAI tra cui 140mila metalmeccanici sono a rischio licenziamento per la scadenza degli ammortizzatori sociali (cassa integrazione per cessazione e contratti di solidarietà) non più rinnovabili a causa delle limitazioni imposte dal Jobs Act.

La cig in deroga fino ad oggi veniva utilizzata dalle aziende che non potevano più accedere alla cassa e ordinaria e straordinaria.

Il M5S durante la campagna elettorale affermava che la prima cosa che avrebbero fatto unqa volta andati al governo sarebbe stata quella di abolire il Jobs Act.

Il M5S ha dimenticato

Di Maio, visitando la settimana scorsa la fabbrica Bekaert – dove 318 OPERAI sono stati licenziati per delocalizzazione aveva annunciato che con il decreto Genova sarebbe stata ripristinata la cassa integrazione straordinaria per cessazione, soppressa dalla riforma del lavoro voluta dal governo Renzi.

Però, il provvedimento non è ancora entrato in vigore.

Renzi ha inculato gli operai con il Jobs Act per favorire i padroni

Di Maio e il M5S hanno inculato gli operai con le frottole per favorire i padroni

Un Operaio Bekaert

Commenti
Operai Contro
Scrivi un commento…

Metti in evidenza un post

Raggiungi più persone e ottieni più reazioni, commenti e condivisioni
Informazioni OPERAI CONTRO
CHI SIAMO
Centinaia di migliaia di operai vengono licenziati, lasciati in mezzo ad una strada con un sussidio …

Altro…

 

Eventi in programma

Nessun evento in programma
Consenti alle persone di trovare facilmente il tuo prossimo evento. Crealo su Facebook.Crea evento
La Marlane di Praia a Mare (CS), fabbrica tessile del gruppo Marzotto, dal 1973 al 2001 ha causato oltre 100 operai morti per tumore e altri 60 ammalati ancora oggi. Il territorio e il mare di Praia sono serviti da discarica per i rifiuti tossici delle lavorazioni. Tutto questo è avvenuto con la complicità delle amministrazioni locali e dei partiti (di centro destra e centro sinistra), delle autorità sanitarie, di Cgil-Cisl-Uil, dei mezzi di “informazione”; che per anni hanno negato, minimizzato, insabbiato, ma anche criminalizzato chi lottava contro il lavoro portatore di morte, contro la fabbrica dei veleni. La strage di Praia a Mare non è avvenuta “per caso”, per “mancata conoscenza” dei prodotti usati nel ciclo lavorativo. La strage di Praia è avvenuta per scelta, la scelta del profitto. Quella scelta che vede nelle misure di sicurezza, nella salvaguardia della salute e delle vite di chi lavora, solamente un elemento aggiuntivo del “costo del lavoro”, un onere da evitare con cura per non diminuire i profitti, per “garantire” l’occupazione. Il libro di Francesco Cirillo, scritto insieme all’operaio Luigi Pacchiano, è corredato dalle interviste di Giulia Zanfino. ANCHE IN APPELLO LA MAGISTRATURA HA ASSOLTO GLI ASSASSINI Operai solo con la nostra rivolta possiamo liberarci dei parassiti assassini e dei loro complici Un operaio
10
Condividi:

Comments Closed

Comments are closed. You will not be able to post a comment in this post.