ILVA: PADRONE, GOVERNO E SINDACATI SI ACCORDANO SULLA PELLE DEGLI OPERAI

Calenda non avrebbe fatto meglio di Di Majo. Calenda si complimenta Di Maio ha fatto ciò che il PD aveva iniziato. Dopo la guerra dei dazi i padroni italiani dovevano assicurarsi la produzione dell’acciaio. Il governo M5S-Lega i sindacati si sono accordati con il nuovo padrone. Potrà spremere gli operai come vorrà. I sindacalisti di FIOM-FIM-UILM-USB sono soddisfatti. Nell’accordo sull’Ilva con ArcelorMittal “abbiamo ottenuto quello che abbiamo chiesto sin dall’inizio, quindi siamo soddisfatti”, spiega la segretaria della Fiom – “10.700 lavoratori verranno assunti subito e sono sostanzialmente quelli che ora lavorano negli stabilimenti, ossia tutti quelli non in cassa […]
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Calenda non avrebbe fatto meglio di Di Majo. Calenda si complimenta Di Maio ha fatto ciò che il PD aveva iniziato. Dopo la guerra dei dazi i padroni italiani dovevano assicurarsi la produzione dell’acciaio. Il governo M5S-Lega i sindacati si sono accordati con il nuovo padrone. Potrà spremere gli operai come vorrà.

I sindacalisti di FIOM-FIM-UILM-USB sono soddisfatti. Nell’accordo sull’Ilva con ArcelorMittal “abbiamo ottenuto quello che abbiamo chiesto sin dall’inizio, quindi siamo soddisfatti”, spiega la segretaria della Fiom – “10.700 lavoratori verranno assunti subito e sono sostanzialmente quelli che ora lavorano negli stabilimenti, ossia tutti quelli non in cassa integrazione”. Contemporaneamente parte anche un piano di incentivi alle uscite volontarie e l’azienda “si è impegnata ad assumere tutti gli altri che restano in carico all’Ilva senza penalizzazioni e con l’articolo 18”. Molto migliorato anche il piano ambientale “che porta all’accelerazione delle coperture dei parchi e a un limite fortissimo delle emissioni. Se Ilva vuole produrre 8 milioni di tonnellate di acciaio lo deve fare senza aumentare di nulla le emissioni che ci sono”. Ora, conclude Re David, sottoporremo l’intesa come sempre al giudizio dei lavoratori che è per noi vincolante, oggi sottoscriveremo l’accordo ma la firma definitiva ci sarà solo al termine dei referendum”. I tempi? “Cercheremo di farlo naturalmente entro il 15 settembre, ci mettiamo subito al lavoro”, ha concluso.

Una presa per il culo degli operai che non poteva essere peggiore:
– 6000 operai sono in cassa i9ntegrazione. Non verranno riassunti e non verranno riassunti gli operai dell’indotto. 6000 operai resteranno in CIG
– 10700 operai verranno assunti subito. Con il decreto dignità il padrone potrà licenziarli in qualsiasi momento
– Gli operai potranno continuare a produrre profitti con la morte sulle spalle.
Ora Di Maio e sindacati hanno fretta: subito il referendum
Gli operai dell’ILVA ricattati e presi per il culo dovranno votare si all’accordo
Un operaio dell’ILVA

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