“Per gli immigrati la pacchia è finita”. Salvini scambia le vittime per carnefici

Caro Operai Contro, “Per gli immigrati la pacchia è finita” proclama Salvini, mentre Soumalia Sacko un bracciante e sindacalista immigrato dal Mali, viene ucciso nella piana degli schiavi salariati di Gioia Tauro, preso a fucilate insieme ad altri. Di quale pacchia parla Salvini? Quella di lavorare da schiavi a 90 centesimi l’ora per 10 o più ore al giorno? Vivendo in condizioni primordiali, accampati in ghetti di tende e baracche che nelle spazzolate repressive, vengono puntualmente rase al suole perché “abusive”? Fare piazza pulita delle baraccopoli non è forse stata la prima dichiarazione del Prefetto dopo l’assassinio deliberato del […]
Condividi:

Caro Operai Contro,

“Per gli immigrati la pacchia è finita” proclama Salvini, mentre Soumalia Sacko un bracciante e sindacalista immigrato dal Mali, viene ucciso nella piana degli schiavi salariati di Gioia Tauro, preso a fucilate insieme ad altri.

Di quale pacchia parla Salvini? Quella di lavorare da schiavi a 90 centesimi l’ora per 10 o più ore al giorno? Vivendo in condizioni primordiali, accampati in ghetti di tende e baracche che nelle spazzolate repressive, vengono puntualmente rase al suole perché “abusive”?

Fare piazza pulita delle baraccopoli non è forse stata la prima dichiarazione del Prefetto dopo l’assassinio deliberato del bracciante?

Radere al suolo le baraccopoli è funzionale a mantenere sottotraccia l’esistenza di migliaia di immigrati braccianti, sfruttati alle peggio condizioni lavorative, sotto ricatto dei caporali, e la loro sopravvivenza nelle baraccopoli, sotto il ricatto delle fucilate, della galera, degli hotspot, e dei nuovi centri per i rimpatri promessi da Salvini.

Salvini, scambia le vittime per carnefici, gli sfruttati per sfruttatori. Se una pacchia deve finire, nella piana degli schiavi salariati di Gioia Tauro, è quella dei padroni agrari e dei loro complici della politica. Una pacchia che si chiama superprofitti, ottenuti con il supersfruttamento dei braccianti in condizioni disumane di conclamata schiavitù.

Il governo Conte, nato ufficialmente come governo del “cambiamento”, con Salvini al ministero degli Interni e Di Maio al ministero del Lavoro, ha inviato gli Ispettori del lavoro per verificare se, le condizioni di lavoro nella piana degli schiavi salariati di Gioia Tauro sono in regola o hanno bisogno proprio di un “cambiamento”?

O forse dopo l’assassinio del bracciante se le acque restano agitate, invieranno commissari straordinari per deportare con una “sanatoria” un po’ di immigranti e sostituirli con una forza lavoro fresca, senza esperienza e più ricattabile?

Il capo della Lega pompa sul nazionalismo accusando i migranti di rubare il lavoro, o di starsene in “170 mila in albergo a guardare la televisione”. Ora la politica razzista di Salvini, è tanto più grave perché riveste la carica di ministro degli Interni. Un capo razzista della piccola borghesia che sembra rassicuri anche il capitale finanziario e industriale.

I braccianti compagni dell’immigrato ucciso, hanno subito replicato a Salvini: “La pacchia è finita per te”. Hanno raccolto il guanto della sfida, una sfida che riguarda tutti gli operai.

Saluti Oxervator

Condividi:

Comments Closed

Comments are closed. You will not be able to post a comment in this post.