ILVA: LA SOLITA MAGISTRATURA AL SERVIZIO DEI PADRONI E DEI LORO SERVI

Redazione di Operai Contro, sarebbero sei gli indagati per la morte dell’operaio Angelo Raffaele Fuggiano, il dipendente della Ferplast, azienda dell’appalto Ilva, morto giovedì mattina mentre stava eseguendo un intervento manutentivo allo scaricatore Dm6 di proprietà dell’azienda siderurgica e installato al quarto sporgente del porto di Taranto affidato da decenni in uso esclusivo all’Ilva. Lo sciopero degli operai è stato massiccio. Il padrone e i loro servi hanno paura. Bisogna mettere a tacere gli operai Difficilmente la magistratura arriva ai padroni delle grandi aziende. I padroni sono azionisti che hanno al loro soldo fior di tecnici. Più spesso la […]
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Redazione di Operai Contro,

sarebbero sei gli indagati per la morte dell’operaio Angelo Raffaele Fuggiano, il dipendente della Ferplast, azienda dell’appalto Ilva, morto giovedì mattina mentre stava eseguendo un intervento manutentivo allo scaricatore Dm6 di proprietà dell’azienda siderurgica e installato al quarto sporgente del porto di Taranto affidato da decenni in uso esclusivo all’Ilva.

Lo sciopero degli operai è stato massiccio. Il padrone e i loro servi hanno paura. Bisogna mettere a tacere gli operai

Difficilmente la magistratura arriva ai padroni delle grandi aziende. I padroni sono azionisti che hanno al loro soldo fior di tecnici. Più spesso la magistratura finge di indagare i tecnici. Dopo il primo grado li assolvono in secondo grado. Spesso la magistratura emana ridicole sentenze a due tre anni, che i servi dei padroni trascorrono in casa tra comodità e banchetti.

Per l’omicidio di Angelo, l’attenzione degli investigatori si sarebbe rivolta a 4 tra proprietari e tecnici della Ferplast e due dirigenti dell’Ilva.

Ai sei nelle prossime ore sarà notificato l’avviso riguardante di indagine riguardante l’omicidio di Angelo

La Uilm, primo sindacato in acciaieria, ha inviato ieri una lettera al presidente della Repubblica Sergio Mattarella denunciando che «una fabbrica non più in grado di garantire il diritto alla salute e all’occupazione e, soprattutto l’incolumità della vita di chi ci lavora, per quanto ci riguarda è una fabbrica che non ha più ragione di esistere».

Peccato che i sindacalisti della UILM, FIM, FIOM; USB si sono dati da fare per difendere i profitti dei padroni. Anche in questo caso nessun sindacalista ha indicato i padroni e la loro sete di profitti come responsabili dell’omicidio

Del resto in Italia c’è una strage di operai e i sindacalisti parlano di cultura della prevenzione.

Neanche gli RLS dicono niente. Fanno i contabili dei morti e i paraculi dei sindati. Gli RLS si fingono spesso in esperti di tecniche della sicurezza. Gli RLS non hanno neanche la digtnità di dimettersi

Operai solo la nostra rivolta porterà i padroni in galera

Un operaio dell’ilva

Nella foto Angelo Raffaele Fuggiano

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