Bologna: lavoro nero al 72,6 per cento

Caro Operai Contro, per anni i “comunisti” di comodo delle “regioni rosse” e i loro eredi dei nostri giorni, hanno vantato e propagandato virtuosi risultati quando comandavano nelle giunte locali, provinciali e regionali. Ora viene a galla che i virtuosi risultati delle ex regioni rosse, erano solo profitti per pochi ottenuti con lo sfruttamento degli operai, anche attraverso il massiccio ricorso al lavoro nero, come rilevano i dati del rapporto ministeriale che allego qui sotto. Sicuramente questo rapporto rappresenta solo la punta dell’iceberg di una condizione molto più estesa che coinvolge molti più operai. I borghesi camuffati da “comunisti”, […]
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Caro Operai Contro,

per anni i “comunisti” di comodo delle “regioni rosse” e i loro eredi dei nostri giorni, hanno vantato e propagandato virtuosi risultati quando comandavano nelle giunte locali, provinciali e regionali.

Ora viene a galla che i virtuosi risultati delle ex regioni rosse, erano solo profitti per pochi ottenuti

con lo sfruttamento degli operai, anche attraverso il massiccio ricorso al lavoro nero, come rilevano i dati del rapporto ministeriale che allego qui sotto. Sicuramente questo rapporto rappresenta solo la punta dell’iceberg di una condizione molto più estesa che coinvolge molti più operai. I borghesi camuffati da “comunisti”, si sono arricchiti sulla pelle degli operai e dei poveri cristi, e così sono anche stati funzionali e indispensabili alla politica della borghesia nazionale

Saluti da un lettore

 

Invio articolo da Bologna Today febbraio 2018

Lavoro nero: “A Bologna tocca il 72,6 per cento”

Da Piacenza a Rimini sarebbero 527 le ditte con accordi di lavoro illegittimi. L’Emilia-Romagna al terzo posto su scala nazionale. Lo dice un rapporto ministeriale.

Da Piacenza a Rimini sarebbero 527 le ditte con accordi di lavoro illegittimi, quasi 8mila i dipendenti in nero e picchi di occupazione fuori dalle regole che a Bologna, in alcuni settori, toccano il 72,6 per cento.

I dati emergono dal rapporto ministeriale 2017, segnalato dalla Cgil, che il gruppo di Sinistra Italiana in Regione ha presentato con un’interrogazione alla Giunta, chiedendo di porre rimedio a “una situazione molto seria” come quella denunciata dal sindacato.

L’Emilia-Romagna infatti – si legge nell’atto ispettivo – si colloca al terzo posto su scala nazionale, dopo Lombardia e Calabria, per il maggior numero di lavoratori irregolari (7.965 circa). Le illegalità emergerebbero in settori ben radicati sul territorio: nei settori dell’alimentare e degli alloggi a Bologna tocca il triste primato con percentuali che superano il 70 per cento, seguita a ruota da Parma e Piacenza che arrivano intorno al 60 per cento. Anche i settori dell’edilizia, del trasporto, del commercio e manifatturiero registrano numeri importanti con 3.279 lavoratori in nero. La nostra Regione poi si posiziona al quarto posto per subappalti e somministrazione abusiva o fraudolenta di manodopera, con esternalizzazioni fittizie e falsi distacchi transnazionali. Numeri record anche per le sanzioni incassate a seguito delle operazioni di controllo: l’ammontare si aggira intorno ai 75 milioni di euro con Bologna, Modena e Reggio Emilia in testa.

“Le politiche del lavoro, a partire dal Jobs Act- sottolinea Sinistra Italiana- hanno reso il lavoro più precario, depenalizzando l’intermediazione illecita di manodopera, rendendo quindi più facile il lavoro irregolare e lo sfruttamento”. I consiglieri chiedono pertanto alla Giunta cosa intenda fare per affrontare la situazione denunciata dal rapporto del Ministero e quali iniziative intenda assumere “per garantire ai lavoratori dignità, prospettiva e futuro”. (Giulia Paltrinieri)

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