CHI HA VINTO IL 4 MARZO?

Operai: è finita la farsa elettorale della Democrazia borghese: il voto ha spazzato via i vecchi politicanti asserviti e corrotti, il nuovo che avanza ha fatto la sua fortuna urlando ai quattro venti che i vecchi politicanti erano ladri e corrotti, noi operai siamo coscienti che non solo erano ladri e corrotti ma sono stati quelli che hanno portato avanti una politica contro gli operai dando mano libera ai padroni di disporre degli schiavi salariati a loro piacimento: licenziamenti, salari da fame ecc. ecc. Cosa dobbiamo aspettarci dai nuovi politicanti sbarbini? Operai: mettiamo in chiaro quello che i nuovi […]
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Operai: è finita la farsa elettorale della Democrazia borghese: il voto ha spazzato via i vecchi politicanti asserviti e corrotti, il nuovo che avanza ha fatto la sua fortuna urlando ai quattro venti che i vecchi politicanti erano ladri e corrotti, noi operai siamo coscienti che non solo erano ladri e corrotti ma sono stati quelli che hanno portato avanti una politica contro gli operai dando mano libera ai padroni di disporre degli schiavi salariati a loro piacimento: licenziamenti, salari da fame ecc. ecc. Cosa dobbiamo aspettarci dai nuovi politicanti sbarbini? Operai: mettiamo in chiaro quello che i nuovi sbarbini non hanno capito o fanno finta di non aver capito: per noi non è solo una questione di malaffare e corruzione, noi mettiamo in discussione tutto il sistema capitalista che si base, sulla schiavitù del lavoro salariato, noi ci siamo astenuti, non siamo caduti nella trappola dell’elezioni borghese, in nessuno paese il cambiamento e avvenuto con il voto, gli operai per prendere il potere si devono organizzare come classe in modo  indipendente. Molto presto quelli che gioiscono per la vittoria del nuovo che avanza si renderanno conto: come diceva Tomasi di Lampedusa nel Gattopardo: “Se vogliamo che tutto rimanga come è, bisogna che tutto cambi.” Cosa faranno i nuovi sbarbini quando i padroni italiani e quelli europei gli imporranno di prendere provvedimenti antipopolari? I 5 stellati faranno un governo con una parte del PD che coglierà l’occasione per liberarsi del Boy Scout Renzi che li ha portati alla sconfitta e nonostante la batosta non si è dimesso, ma vuole gestire le trattative per formare il nuovo governo? Renzi da buon capo Scout la sconfitta la vuole trasformare in vittoria ma solo per salvare se stesso, il furbino aveva più o meno il sentore della batosta e ha messo tutti i suoi fedelissimi e lui stesso candidati al Senato dove è notorio che formare una maggioranza è difficile senza un compromesso. Renzi comunque ha vinto e male che gli vada porta a casa lo stipendio da Senatore. I nuovi politicanti ci diranno che si deve salvare il paese come facevano i vecchi politicanti? La crisi in cui versa il sistema capitalista non ha mostrato ancora tutte le barbarie di cui sono capaci i padroni. Nel sistema capitalista non si producono merci per soddisfare i bisogni degli uomini,  ma per i padroni: produrre caramelle, cioccolato, o macchine è lo stesso quello che a loro interessa è il profitto e in nome del profitto che va in poche tasche schiavizzano altri uomini. Operai i Mass-Media asserviti, tutti i politicanti, e i servi del sindacato ci vogliono fare credere che siamo usciti dalla crisi, no le cose non stanno come ci vogliono fare credere, la crisi si sta aggravando, questo viene confermato dai provvedimenti che i singoli stati prendono, mettendo i dazi sulle merci proveniente da altri paesi: Stati Uniti, Cina, Russia, Europa si schierano in difesa degli interessi dei rispettivi padroni. Nelle crisi storiche del passato quando gli stati si sono schierati in difesa dei rispettivi padroni la guerra commerciale si è trasformata in guerra militare. Operai non lasciamoci usare dai padroni come carne da macello, singolarmente siamo solo degli schiavi, uniti siamo una classe che nessuno potrà fermare, organizziamoci in modo indipendente, costruiamo il PARTITO OPERAIO, l’unico strumento che ci permette di lottare organizzati contro i padroni, e che unisce tutto il proletariato, ci permette di confrontarci con gli sfruttati di altri paesi, senza tanti paroloni ma una sola frase: No alla schiavitù del lavoro salariato

AL

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3 Comments

  1. campagnadiprimavera

    Sarà anche come scritto sopra, ma il 4 marzo non ho avuto notizia di alcun seggio boicottato, nessun scrutatore partitico mandato a casa, nessuna scheda bruciata.
    A parte il nuovo picco di astensione (ma si dovrebbe capire meglio perché molti non sono andati a votare), la solita calma piatta che fa vincere, SEMPRE, i padroni.

  2. alanza53

    Gli operai si devono liberare non solo dalla schiavitù salariale, ma anche dalla piccola borghesia che, rovinata dalla crisi, vorrebbe indicare gli obbiettivi agli operai per riavere i privilegi persi, dai rivoluzionari movimentisti che rincorrono le contraddizioni che la borghesia semina a mano bassa, dai comunisti rivoluzionari che accettano di confrontarsi sul terreno della borghesia, dai sindacati asserviti che alla lotta hanno sostituito i tavoli dove siedono con padroni e politicanti, e che finiscono sempre con licenziamenti e ammortizzatori sociali che servono a svilire le lotte. Un seggio boicottato, una scheda bruciata, un politicante preso a calci nel culo cambiavano le condizioni sopra esposte? No, solo organizzati in modo indipendente e costruendo il partito gli operai si libereranno dalla schiavitù salariata e non vanno allo sbaraglio, perchè la lotta di classe non sara’ un pranzo di gala ma uno scontro cruento tra sfruttati e sfruttatori. La capacità di organizzarsi degli operai nel PARTITO OPERAIO è indispensabile per fermare la guerra che i padroni si apprestano a scatenare: dalla guerra commerciale in atto alla guerra militare il passo è breve, è già successo nel passato, solo gli operai organizzati possono fermare la volontà distruttiva dei padroni i quali vorrebbero soltanto ripartire con il nostro sfruttamento. Altre ricette non ci interessano.

    • campagnadiprimavera

      Tutto corretto. L’organizzazione e la costruzione del Partito Operaio era, e resta, implicita. Però questa, dove può, non deve farsi solo “sentire” ma pure colpire per “educare” o, se volete, educare mirando al bersaglio giusto. C’è bisogno anche di esempi concreti, non solo di documenti, controdocumenti, e ripetuti distinguo in riunioni chilometriche. Che il compagno Lenin, prima del ’17, consideri me, 100 anni dopo, un movimentista non importa un cazzo a nessuno. Importa invece (anzi direi decisivo) togliere la sicumera ai padroni (e ai sindacati) ora, oggi, sotto qualsiasi maschera essi si siano camuffati in questi anni dove, sereni e tranquilli, hanno fatto tutto ciò che han voluto.