Sciopero contro “il licenziamento del 95% dei lavoratori”

Caro Operai Contro, l’accordo tra il vecchio e il nuovo padrone prevede “il licenziamento del 95% dei lavoratori”. Una situazione molto pesante e per questo in assemblea “è stato proclamato lo stato di agitazione permanente” ed il 7 marzo quando ci sarà un nuovo incontro con l’azienda, il sindacato ha proclamato uno sciopero. Lo stato di agitazione permanente, per risultare tale deve mettere in campo continuamente iniziative di lotta di vario tipo, e a queste operaie e lavoratori in lotta non deve mancare la solidarietà concreta degli operai di altre fabbriche. Saluti O. V.   Mando un articolo da […]
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Caro Operai Contro,

l’accordo tra il vecchio e il nuovo padrone prevede “il licenziamento del 95% dei lavoratori”. Una situazione molto pesante e per questo in assemblea “è stato proclamato lo stato di agitazione permanente” ed il 7 marzo quando ci sarà un nuovo incontro con l’azienda, il sindacato ha proclamato uno sciopero. Lo stato di agitazione permanente, per risultare tale deve mettere in campo continuamente iniziative di lotta di vario tipo, e a queste operaie e lavoratori in lotta non deve mancare la solidarietà concreta degli operai di altre fabbriche.

Saluti O. V.

 

Mando un articolo da Il Tirreno 3 marzo 2018

L’azienda di Ponte Stella, che occupa 65 dipendenti, quasi tutte donne, cede il marchio a una multinazionale americana. Proclamato uno sciopero per il 7 marzo

SERRAVALLE PISTOIESE. A rischio il 95% dei lavoratori, dopo il passaggio di proprietà a una multinazionale americana, dell’azienda Defi (ex Casatex) di Ponte Stella, nel comune di Serravalle Pistoiese, che produce biancheria per la casa e che attualmente occupa 65 dipendenti, quasi tutte donne.

Lo rendono noto i sindacati Filctem-Cgil, Femca-Cisl, Uiltec-Uil e la Rsu, preoccupati per la situazione occupazionale, poiché il passaggio di proprietà prevede “il licenziamento del 95% dei lavoratori” e annunciando perciò uno sciopero per il 7 marzo.

“L’operazione – spiegano i sindacati in una nota -, che sostanzialmente consentirà di non andare verso il fallimento, prevede anche la costituzione di una nuova società che avrà caratteristiche creative e commerciali senza che sia mantenuta alcuna attività produttiva all’interno, ricollocando 5-6 dipendenti impiegati, prefigurando quindi la volontà di esternalizzare tutta la produzione verso soggetti terzi”.

Oggi, sabato 3 marzo, si è tenuta l’assemblea dei lavoratori durante la quale “è stato proclamato lo stato di agitazione permanente – spiegano i sindacati – con un primo blocco delle attività previsto per il prossimo 7 marzo, giorno in cui si terrà un nuovo incontro tra l’azienda e le rappresentanze sindacali”

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